Maltempo: 5mila euro a famiglia per gravi danni alla casa

E per le aziende si arriverà fino a 20mila. Sono alcune delle misure contenute nell’ordinanza urgente della Protezione civile

Danni maltempo in Veneto

E’ in arrivo un contributo una tantum di 5mila euro massimo per le famiglie che hanno subito danni alle abitazioni a causa del maltempo, e di 20mila euro massimo per la ripresa delle aziende. Si tratta di alcune delle misure a sostegno del tessuto economico e sociale di popolazione e attività produttive colpite dal maltempo inserito nell’ordinanza della Protezione Civile che disciplina i primi interventi urgenti dopo gli meteorologici eccezionali che, a partire dallo scorso ottobre, hanno interessato varie regioni, tra cui il Lazio.

“Per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali” – si legge nel testo dell’ordinanza – un contributo “una tantum di 5.000 euro massimo per i nuclei familiari la cui abitazione principale risulti compromessa nella sua funzionalità dal maltempo e massimo 20.000 euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive, sulla base di apposita ricognizione svolta dai commissari” delegati.

I contributi, spiega la Protezione Civile sono “riconosciuti solo nella parte eventualmente non coperta da polizze assicurative”.

I commissari sono autorizzati ad “assegnare un Contributo per l’Autonoma Sistemazione (Cas) ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta, in tutto o in parte, o sia stata sgomberata. Il contributo può variare da un minimo di 400 euro mensili a un massimo di 900, variando in base al numero dei componenti del nucleo familiare. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%”.

Le alte regioni interessate sono: Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Siciliana, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Il provvedimento, che fa seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato l’8 novembre dal Consiglio dei Ministri, nomina commissari delegati, ciascuno per il proprio ambito territoriale, i presidenti delle regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Veneto, i direttori della protezione civile delle Regioni Lazio, Lombardia, Sardegna e il dirigente generale del Dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana.

Le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono direttamente ad effettuare le attività previste dall’ordinanza nei rispettivi territori.

L’ordinanza prevede la più ampia flessibilità organizzativa potendo i commissari avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali, comunali, delle loro società in house e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, anche in raccordo con le ANCI regionali, e individuare soggetti attuatori per specifici settori di attività, che agiscono sulla base delle direttive dei Commissari.

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