Maltempo, oggi una nuova perturbazione 

Nella Capitale si stimano 500mila euro di danni. Un centinaio gli alberi caduti. Gravemente colpiti il litorale romano e il sud pontino. Tre le vittime nel Lazio.

Un albero caduto in seguito al maltempo a viale del Policlinico, Roma, 29 ottobre 2018. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Dopo la tregua di ieri da pioggia e vento è in arrivo oggi una nuova perturbazione, che dovrebbe però essere meno violenta di quella appena passata. 

“La situazione generale adesso sembra essere più tranquilla”, ha dichiarato la climatologa Marina Baldi – dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerchei (Ibimet-Cnr). Si prospetta infatti un quadro diverso rispetto a quello degli ultimi giorni. A provocare nubifragi e venti fortissimi, secondo gli esperti, sarebbe stata un’anomalia. “Le perturbazioni che dall’Atlantico si muovono sul Tirreno sono tipiche del periodo autunnale, ma questa volta – ha spiegato Baldi – è accaduto che due centri di bassa pressione sull’Atlantico settentrionale cercassero di muoversi verso Est. Il problema è che sul loro cammino abbiano incontrato un centro di alta pressione proveniente dall’Europa orientale”. Le due masse d’aria si sono trovate l’una contro l’altra e – nei punti di contatto – si è creata una zona molto instabile, che ha cominciato a risucchiare l’aria calda e umida proveniente dall’Africa. In questo modo si sono generati i forti venti di scirocco (con raffiche brevi ma molto intense) che a Roma hanno raggiunto 100 chilometri l’ora, 120 sul litorale romano e 170 su quello toscano. 

I forti venti hanno portato violente mareggiate, come quelle che si sono abbattute sulle coste liguri, e l’acqua alta fino a un metro e mezzo a Venezia. Questo è accaduto, ha spiegato l’esperta, perché l’Adriatico è un mare chiuso: “se il vento soffia da Sud l’acqua non riesce a defluire e non circola più”, e di conseguenza a Venezia il livello dell’acqua comincia a salire. 

Lascia quindi conseguenze pesantissime quest’ondata di maltempo che ha travolto l’Italia con piogge torrenziali, mareggiate con onde alte sino a 10 metri e venti che hanno raggiunto punte di 180 chilometri orari.

Dodici morti (ma il bilancio potrebbe ancora salire) di cui tre nel Lazio, paesi solati, centinaia di persone sfollate e decine di migliaia senza elettricità. Non si contano i collegamenti ferroviari interrotti e i danni economici.  Sono più di 9mila gli interventi dei 6mila vigili del fuoco che operano in tutta Italia dall’inizio dell’emergenza maltempo per allagamenti, smottamenti e rimozione di alberi caduti, soprattutto in Toscana, Lazio, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Liguria. 

Nel Lazio sono stati oltre 1.700 gli interventi nella sola Roma, più di 300 a Latina, 200 a Frosinone, 100 a Viterbo e 90 a Rieti per la messa in sicurezza di cornicioni pericolanti, di tetti divelti e la rimozione di alberi e rami caduti. 

Il maltempo ha provocato danni ingenti anche a Roma, soprattutto per i numerosi alberi caduti, quasi una strage. La stima è finora di 500 mila euro come ha spiegato l’assessora all’Ambiente della Capitale, Pinuccia Montanari al quotidiano Il Messaggero.

Sono 101 le piante cadute per il forte vento. “Stiamo verificando se si tratta degli 800 abbattimento che abbiamo in programma”- ha detto l’esponente della giunta capitolina, precisando che anche se solo a fine anno partirà l’appalto per il verde verticale (potature e abbattimenti) “c’è un monitoraggio sulle piante che è partito lo scorso luglio”.

Sono stati oltre 600 gli interventi dei vigili del fuoco per rami o alberi caduti e un centinaio per allagamenti da nord a sud della città: da San Giovanni ai Parioli, da Prati al Circo Massimo, passando per Balduina, viale Marconi e Terme di Caracalla.

A Garbatella un grosso albero è caduto su una palazzina di via Edgardo Ferrati, danneggiando il terrazzo condominiale. L’edificio è stato evacuato dai vigili del fuoco.  Una palazzina in via Tracia (zona San Giovanni) è stata sgomberata perché era stata colpita – e in parte lesionato – dalla caduta di un grande albero alto come lo stabile. La Protezione civile del Campidoglio ha offerto un alloggio alle 12 famiglie residenti nel palazzo. Un grande platano è caduto in Viale degli Ammiragli (non lontano dalla stazione Cipro della Metro A), distruggendo una Smart parcheggiata.

Nel quartiere Prati un grosso ramo si è spezzato e ha danneggiato i fili del tram in via delle Milizie. Il ramo ha quasi sfiorato un bus turistico che si trovava in quel momento al centro della carreggiata. A via delle Terme di Caracalla è precipitato un grosso albero sulle auto in sosta. Sempre per il vento sulla Palmiro Togliatti alcuni cartelloni pubblicitari sono stati divelti. In piazza Venezia un autobus turistico ha perso la copertura metallica, che è andata a finire contro un bus di linea dell’Atac.

Alcuni pannelli fonoassorbenti si sono staccati lungo la tangenziale di Roma, esono stati subito rimossi grazie alla segnalazione degli automobilisti.

Gravemente colpito anche il litorale romano: allagamenti, cabine di stabilimenti balneari distrutte e decine tra alberi, cartelloni stradali, pali elettrici e telefonici caduti o pericolanti. Sul Viadotto Tabacchi una pianta si è abbattuta sulle auto in sosta e un grosso pino ha distrutto parte della recinzione degli scavi di Ostia Antica.

Nel comune di Fiumicino sono stati oltre un centinaio gli interventi per le squadre di Protezione civile e Polizia locale per rimuovere alberi, pali e cartelloni caduti.

La situazione è grave nel sud pontino con centinaia di ettari di colture ortofrutticole sott’acqua, da Cori a Fondi.

La regione più colpita è la Liguria dove 20mila persone sono rimaste senza energia elettrica e l’aeroporto di Genova è stato chiuso per la pista resa impraticabile dai detriti portati da una violenta mareggiata. Sono stati colpiti anche due suoi simboli: Portofino, che con i suoi abitanti – tra i quali c’è la famiglia di Pier Silvio Berlusconi – è rimasta isolata a causa di una frana sulla panoramica che la collega a Santamaria Ligure, e Rapallo, dove ha ceduto parte della diga e oltre duecento imbarcazioni tra cui decine di superyacht (anche uno di proprietà della stessa famiglia Berlusconi) si sono schiantati sulla scogliera del lungomare, mentre 21 diportisti (alcuni già in ipotermia) sono stati tratti in salvo dai vigili del fuoco. “Non è al momento possibile calcolare i danni, che potrebbero essere di centinaia di milioni”, ha detto il governatore Giovanni Toti annunciando che chiederà lo stato d’emergenza. 

Anche a Venezia sono incalcolabili i danni dell’acqua alta. L’allegamento del corpo principale della Basilica di San Marco – dove l’acqua ha bagnato il millenario pavimento a mosaico in marmo di fronte all’altare della Madonna Nicopeia e ha inondato completamente il Battistero e la Cappella Zen. Si tratta del quinto allagamento nella storia di San Marco e le parole del Primo Procuratore, Carlo Alberto Tesserin non lasciano molte speranze: “In un solo giorno la Basilica è invecchiata di vent’anni”. 

Tra gli ultimi morti di questa ondata di maltempo, ci sono una donna in Trentino Alto Adige rimasta intrappolata nella sua abitazione in Val di Sole sommersa, un kite-surfista scagliato sulla scogliera di Cattolica dalle fortissime raffiche di vento, un artigiano il cui corpo è stato recuperato nel torrente Biois a Falcade (Belluno), un vigile del fuoco volontario travolto da un albero mentre stava compiendo un intervento a San Martino in Badia in Alto Adige e un pescatore annegato nel lago di Levico in Trentino. 

Il Trentino ha vissuto ore difficili per l’esondazione del torrente Melendrio, della Drava e del Rio Sesto, per una tromba d’aria che ha scoperchiato alcune case in Valsugana e con la zona del Primerio isolata. Paesi isolati anche in Friuli Venezia Giulia (Sappada) e in Lombardia (diverse località della Valtellina), mentre a causa della neve sul passo dello Stelvio restano ancora bloccate 180 persone tra turisti e lavoratori stagionali. Intanto oggi sarà ancora allerta rossa su buona parte del Veneto e sulla provincia di Trento. E allerta arancione su Liguria centrale e settore occidentale del Veneto. 

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