Il consiglio dei ministri ieri ha dichiarato lo stato d’emergenza per 11 Regioni e ha stanziato 53,5 milioni da destinare ai territori devastati dall’ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha colpito l’Italia.
Si tratta di una prima tranche di fondi che basteranno solo per coprire le primissime emergenze e ripristinare i servizi essenziali, visto che la conta dei danni non è stata completata e supererà, secondo il Governo, i tre miliardi.
“Altri 200 milioni arriveranno nei prossimi giorni con un mio decreto”, ha sottolineato il premier Giuseppe Conte.
A chiedere lo stato d’emergenza sono state, oltre alla Liguria devastata dalle mareggiate e il Veneto che ha visto centinaia di ettari di boschi distrutti dal vento, la Calabria, l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, la Sardegna, la Sicilia, la Toscana e il Trentino Alto Adige.
Oggi è in programma un incontro tra il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il premier Conte per organizzare tutte le risorse già presenti nei fondi europei, in modo da definire in maniera strutturale il contrasto al dissesto idrogeologico.
Sarà ora il dipartimento della Protezione civile, con un’ordinanza che dovrebbe essere pronta in una decina di giorni, a distribuire alle Regioni i soldi a disposizione, in base all’elenco degli interventi che le stesse amministrazioni locali indicheranno. Ma i 53,5 milioni serviranno però solo per l’assistenza alla popolazione, la messa in sicurezza e il ripristino dei servizi essenziali: dunque nessun intervento strutturale né ristoro dei danni.