Marim, Leonardo, Valeria, Kristi e Lelis Abbey: nati in Italia, ma per la cittadinanza hanno atteso 18 anni

Oggi la cerimonia in Campidoglio. Il sindaco Roberto Gualtieri e la sua giunta hanno moltiplicato gli sforzi per arrivare alla conclusione dell'iter di riforma della cittadinanza, puntando a una legge che garantisca ai figli di genitori non italiani, che vivono in Italia, questo riconoscimento

Questa mattina in Campidoglio è stata conferita la cittadinanza italiana a cinque ragazzi e ragazze neo diciottenni. Dopo l’approvazione della mozione 99/2022, il sindaco Roberto Gualtieri e la sua giunta hanno moltiplicato gli sforzi per arrivare alla conclusione dell’iter di riforma della cittadinanza, puntando a una legge che garantisca ai figli di genitori non italiani, che vivono in Italia, il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso “procedure più eque, inclusive e rapide di quelle attuali”.

Nella sala Rossa in Campidoglio erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la città dei 15 minuti Andrea Catarci, la presidente dell’assemblea Capitolina Svetlana Celli, quella della Commissione pari opportunità Michela Cicculli e della Commissione politiche sociali Nella Converti.

“Oggi è una bellissima giornata. Cinque ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, a 18 anni acquisiscono la cittadinanza. Lo fanno anche con un impegno del Comune di rendere effettivo questo diritto e, al tempo stesso, con il nostro impegno di sollecitare un cambio della Legge. Perché è giusto che chi è italiano, chi è nato in Italia, chi si sente italiano a tutti gli effetti, lo diventi anche giuridicamente. Oggi abbiamo celebrato anche la bellezza dell’acquisizione della cittadinanza, che presuppone doveri e diritti, quelli della nostra Costituzione, e che arricchisce la nostra comunità”, ha affermato Gualtieri.

“Quello di oggi è un atto importante che certifica l’impegno dell’amministrazione di Roma Capitale: inclusione e lotta alle diseguaglianze guidano la nostra azione di governo della città, traducendosi in atti concreti che impattano sulla vita delle persone. Marim, Leonardo, Valeria, Kristi e Lelis Abbey sono cresciuti a Roma, hanno giocato con i nostri figli e frequentato insieme a loro la scuola, fatto sport nei parchi e nelle palestre popolari della nostra città. Sono cittadini romani di fatto e da oggi, finalmente, lo diventano anche per la legge perché a chi è nato e cresciuto a Roma, da figlio di genitori non italiani, devono essere garantiti pieni diritti di cittadinanza”, ha commentato Catarci.

 

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