Sono oltre 800 gli interventi di riparazione che vengono effettuati ogni mese in scale mobili e ascensori delle stazioni di Metro A e B. Tra queste rientra anche la sostituzione del dispositivo di sicurezza per bloccare la scala mobile (il cosiddetto “contatto di rottura catena-gradini”) che negli ultimi tempi è stato rimpiazzato in 20 impianti. Inclusi, scrive oggi il dorso locale del Messaggero, quelli della stazioni di Barberini, Spagna e Flaminio.
Una circostanza che non sembrerebbe casuale, secondo gli inquirenti che indagano sulle riparazioni effettuate dalla ditta addetta anche alla sicurezza, ipotizzando che gli interventi effettuati potrebbero addirittura essere stati “peggiorativi”.
Intanto, ieri, con la domenica ecologica, nel centro di Roma non girava un’auto ma non arrivava neppure la metro. Erano chiuse anche la scale mobili per raggiungere piazza del Popolo. Una situazione che secondo i commercianti penalizzerebbe soprattutto i lavoratori. Ragione per cui, Davide Sermoneta, (Confcommercio) dalla pagina romana del Corsera chiede alla sindaca di “aprire tutto il giorno la Ztl come quando c’è uno sciopero di Atac. Questo è solo l’ultimo dei disservizi che subiscono i romani, non solo commercianti. L’amministrazione deve immediatamente dare un’alternativa di mobilità a imprenditori e dipendenti che devono raggiungere negozi e uffici”.
Gli fanno eco le lamentele dei commercianti preoccupati di ritrovarsi nella situazione delle attività commerciali che gravitano intorno alla fermata Repubblica, che non riaprirà prima di maggio. “Si registrato perdite del 30/40% e addirittura del 70% in alcuni negozi della vicina via Nazionale – spiegano al dorso locale di Repubblica, dal Comitato Riapertura Metro Repubblica, che pochi giorni fa ha depositato una denuncia alla procura – C’è chi è stato licenziato, chi è in ritardo coi pagamenti ai dipendenti”.
Ma anche per i comuni cittadini non è stata una piacevole passeggiata quella di domenica per raggiungere il centro della città. “Le stazioni continuano a chiudere per gli stessi motivi – dice a Repubblica Andrea Castano, impiegato – Ma quel che sentiamo sono solo frasi di circostanza, nessun provvedimento realmente utile”. E sono in molti a domandarsi come si possa chiudere il centro, e chiedere ai cittadini di usare meno la macchina, se il trasposto pubblico si trova in queste condizioni.
Unica misura per ora presa dal Comune, pero, prevede che dal primo aprile l’apertura dei varchi per l’accesso al centro sarà spostata di un’ora, dalle 18 alle 19.