Parlando della Metro C e del percorso previsto, ecco le dichiarazioni rilasciate da Pietro Calabrese, assessore alla mobilità
‘’Nel Piano urbano della mobilità sostenibile adottato ad agosto è previsto l’arrivo a Farnesina. Ricordo che però durante la sua discussione l’indicazione data dall’Aula è stata di proseguire anche oltre. Pertanto, appena insediato in assessorato ho indirizzato gli uffici a considerare una diramazione che incrocerà la ferrovia Roma Nord e una che raggiungerà Grottarossa». Lo annuncia, intervistato da ‘’Il Tempo’’, l’assessore alla mobilità Pietro Calabrese, precisando che nel 2024 apriranno le stazioni di Amba Aradam e Colosseo Fori Imperiali.
‘’I ritardi – aggiunge – questa volta sono dovuti al reperimento della caserma romana di epoca imperiale, che sarà integrata come museo alla stazione Ipponio/Amba Aradam. Mentre per la stazione Venezia, entro la prossima estate presenteremo il progetto definitivo in base agli esiti dei carotaggi appena iniziati. Stiamo sondando fino a 60 metri di profondità in modo da rimodulare il progetto per definire anche l’intersezione e la fermata della metro D che arriverà qui. Comprendere l’esatta consistenza del sottosuolo equivale a prevedere tempi e costi di realizzazione finalmente certi. Senza più sprechi».
Quando ci sarà il progetto per arrivare anche a Clodio? Quando partiranno i lavori? «La revisione del progetto di questa tratta – risponde Calabrese – sarà ultimata appena avremo il progetto definitivo della stazione Venezia. C’è un cronoprogramma preciso: la stazione Venezia è lo step principale, da cui dipendono le scelte sui passi successivi del cantiere verso il quadrante nord. Per questo, a differenza delle scelte fatte nel 2010, occorre riportarla nella tratta T3 (San Giovanni-Fori imperiali ndr). Obiettivo è rendere la piazza fruibile ai fedeli che arriveranno per il Giubileo del 2025, e poter proseguire i lavori sottostanti durante l’anno giubilare, come già fatto con la piastra di superficie al Colosseo. Ricordo che la progettazione della tratta fino a Clodio fu sospesa sempre nel 2010, e mai più ripresa».
Inoltre secondo Calabrese Roma Capitale ha già dimostrato di voler proseguire con i cantieri. ‘’Il Governo e la Regione– rileva – ci hanno supportato e sono sicuro continueranno a farlo. Non ci precludiamo alcuna alternativa. Tutto dipenderà da come andrà con la stazione Venezia».
Sulla cabina di regia proposta dal Ministro De Micheli, Clabrese rivendica l’iniziativa. ‘’La Capitale del 2030 sarà proprio quella del Piano pensato per la città, la nostra visione strategica per Roma, completamento della linea C, realizzazione della D, prolungamento della A verso Torrevecchia, della B a Casal Monastero e della B1 al nodo GRA con l’innesto dell’autostrada A1, trasformazione in metro di superficie della tratta urbana fino a Montebello della ferrovia Roma Viterbo, e della Roma Lido, su cui è prevista la diramazione da Dragona verso l’aeroporto di Fiumicino. Più tutte le nuove linee tram di superficie, alcune delle quali già finanziate dal Ministero, su cui vorrei ricordare ancora una volta che al nostro arrivo non c’era nessun progetto cantierizzabile».
Infine sulle funivie e tramvie da Casalotti alla Palmiro Togliatti, l’assessore conferma l’arrivo dei fondi grazie alle istanze presentate da Roma Capitale. ‘’Nei prossimi mesi –precisa – firmeremo le convenzioni e quindi sarà definito un cronoprogramma preciso per ogni opera».
Calabrese è invece polemico verso il governatore Nicola Zingaretti che ha presentato il progetto per il rinnovamento di Roma-Lido e Roma-Viterbo, con la gestione che dal 2021 passa a Cotral. «Zingaretti – afferma – cerca di salvare la faccia, ma oramai non gli crede più nessuno. II pretesto per cui la gestione passa a Cotral perché Atac ha dimostrato di rendere un servizio “schifoso” è una roba ridicola: il gestore eroga il servizio in base ai mezzi messi a disposizione dal proprietario, che è la Regione. Se questa non acquista i convogli e non ammoderna l’infrastruttura è ovvio che il gestore fa quello che può, coi pochi mezzi degradati che i cittadini sono costretti a usare da decenni. Noi vogliamo trasformare la Roma Lido e il tratto urbano della Roma Nord in due linee metro di superficie, non solo perché insistono sul territorio capitolino, ma anche perché lo prevede la normativa di riferimento».