I mezzi Atac per chi ha un handicap? A Roma è preistoria

Parla il nuovo presidente di Fiaba, Mainandi: “Serve agire per il Giubileo e per l’Expo 2030”

“Serve sviluppare una cultura dell’inclusione. Atac faccia subito un audit interno per capire quanto le proprie strutture sono davvero accessibili a chi ha un handicap”. A parlare è il nuovo presidente di Fiaba (Federazione italiana abbattimento barriere architettoniche), Stefano Mainandi dopo le polemiche scatenate per il fatto che sempre più persone, turisti in primis, hanno difficoltà ad accedere a metro e bus. E la questione riguarda pure le scuole?

Una quarantina le stazioni metro senza ascensore o montascale 

“L’accessibilità ai mezzi pubblici è un problema che investe Roma per il Giubileo del 2025 e per l’Expo del 2030 – dice Mainandi – E’ una grande sfida, una grande opportunità che Roma e tutto il Paese non possono sottovalutare”. Insomma, bisogna rafforzare gli interventi e fare un check up di tutti i mezzi di trasporto, a cominciare dagli ascensori per accedere alla metro. Sulla rete metropolitana di Roma infatti sono una quarantina le stazioni senza ascensori o montascale. Solo il 14% circa delle persone che hanno una disabilità o ha un handicap si sposta con mezzi pubblici urbani, contro il 25,5% del resto della popolazione. Ma nelle grandi città i problemi si moltiplicano. 

Nel Lazio circa un milione di anziani 

Può capitare infatti a tutti di avere una invalidità temporanea o perenne. Nel Lazio ci sono circa un milione di persone definite anziane. In Italia le persone con disabilità – ovvero che soffrono a causa di problemi di salute, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali – sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione). Il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.

Rafforzare il bonus 75%

Un aiuto può arrivare da bonus 75%. Tuttavia, per Fiaba, annullare la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura provocherà un inevitabile contraccolpo. Insomma, questo deve diventare un bonus sociale, affinché non si faccia un passo indietro.

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