Sta sollevando un vespaio di proteste la decisione della preside del Viscontino (elementari e medie) di Roma di dare il “5 politico” contro la dispersione scolastica.
“La valutazione non e’ mai della persona ma di un compito, di una interrogazione. I limiti vengono regolamentati all’interno degli istituti e non so come mai sia nata questa questione a Roma. Penso che abbiano gia’ in partenza deciso quali erano i range di voti dal minimo al massimo”, dice il ministro dell’Istruzione Bussetti.
Per la leader della CISL Scuola Maddalena Gissi, la questione del 5 politico “e’ una questione complicata: se da una parte puo’ essere una indicazione per evitare distinzioni, aspettative o la demoralizzazione degli allievi, dall’altra c’e’ una invasione del diritto dell’insegnante ad educare i ragazzi come ritiene. Prima di uscire in modo cosi’ netto, quali sono state le occasioni della preside per discuterne con i dipartimenti o nei consigli di classe? Da dove nasce questa esigenza?”. Dunque la proposta del Viscontino è bocciata.
D’altronde il fenomeno è preoccupante, più di 14mila ragazzi abbandonano alle medie in corso d’anno o nel passaggio fra un anno e l’altro: sono lo 0,8% di coloro che frequentavano la scuola secondaria di I grado. Al sud la propensione è maggiore (1%), più contenuta invece la percentuale nel nord est (0,6%). Tra le regioni con maggiore dispersione la fotografia del ministero segnala la Sicilia con l’1,3%, la Calabria, la Campania e il Lazio con l’1%.
Negli ultimi cinque nel Lazio il 22% degli studenti non è mai arrivato alla maturità. Numeri che salgono se prendiamo invece in esame gli ultimi 10 anni. Tuttoscuola ha analizzato i dati della dispersione scolastica regione per regione prendendo stavolta in esame il Lazio e le sue Province. Il primato di studenti perduti tra i banchi di scuola va a Latina e Roma dove il tasso di dispersione è del 27,5%.