Municipio Roma VII: è tornata la “serial killer” dei gatti

Oggi sit-in vicino alla casa degli orrori nei pressi di piazza Re di Roma

È tornata». E per «fermare la serial killer dei gatti» e «chiedere l’intervento delle istituzioni» questo pomeriggio si svolge nei pressi di piazza Re di Roma una manifestazione di protesta. Lo scrive Il Messaggero.

L’adunata è scattata dopo che la donna, residente in via Lavinio, è stata vista di nuovo aggirarsi con i gatti dentro i sacchi. I vicini e chi la monitora nel quartiere sono tornati a lanciare l’allarme: «Ha ricominciato, semmai avesse smesso, a cercare di reperire mici». All’appello ha risposto il leader animalista Enrico Rizzi, che da tempo si occupa del caso. «La manifestazione – spiega doveva essere sotto casa della donna ma ci è stata negata l’autorizzazione che è stata data invece su Piazza Rè di Roma. Ma noi non resteremo cosi lontani, abbiamo proposto al questore un’alternativa: via Ardea (che fa angolo con via Lavinio)». Si annuncia comunque un sabato movimentato, considerato il tam tam sui social e le proteste dei residenti della zona Appio-San Giovanni che hanno notato le subdole iniziative della donna (si offre per adottare gatti, ¡n passato ha provato a proporsi come baby sitter/ badante ma è stata subito riconosciuta…). A peggiorare la situazione, le testimonianze dei residenti di Genazzano dove la “killer dei gatti” ha un’altra abitazione, che hanno fatto racconti agghiaccianti su come la donna anche lì “collezioni” gatti per farli di fatto morire poi di stenti, o spingerli a buttarsi di sotto come accadde anche a Roma.

«È un pericolo per tutti, pretendiamo un intervento deciso del Comune, dobbiamo evitare che continui a uccidere animali, l’ordinanza della Raggi non è stata fatta rispettare», dicono i residenti che oggi saranno in strada, ricordando che il maltrattamento di animali è un reato ancor più se reiterato. Va ricordato che nella casa dell’accumulatrice seriale di animali e ciarpame in un blitz del 2017 vennero trovati gatti morti, alcuni mummificati, scheletriti, agonizzanti tra blatte, rifiuti accatastati, cibo avariato. Molti avevano notato alle finestre quei musetti, erano mici disperati, alcuni si lanciavano di sotto. Nella casa degli orrori di colei che si definisce una “lovers cat” ci sono stati negli anni altri blitz, un gattino poi chiamato Libero venne salvato in tempo dagli stenti tra cumuli di rifiuti ñ sevizie.

Il pm Antonio Clemente, in passato ha autorizzato tre perquisizioni salva-gatti, e dopo aver chiuso le indagini contestò all’indagata il maltrattamento di animali (reato che prevede pene dai tre ai diciotto mesi di carcere, che possono raddoppiare, quando ne deriva la morte). Per sgomberare l’abitazione e sequestrare i poveri animali arrivarono in via Lavinio tré camion dell’Ama. Era il dicembre 2017, quando gli agenti della Municipale sgomberarono definitiva mente l’abitazione, E nel 2021, l’ex sindaca, Virginia Raggi, dopo le tante proteste e denunce di cittadini e animalisti preoccupati per le sorti di quegli animali rinchiusi in via Lavinio, aveva pcrsino firmato una specifica ordinanza che vietava alla “gattara k¡ller” di detenere dei gatti. A controllare il rispetto dell’ordinanza dovevano essere gli agenti della polizia municipale e i servizi sociali del Municipio VII. Ma chi non ha mai smesso di controllare le mosse della sedicente psicologa sono stati solo e sempre residenti, animalisti, il coordinamento gatti via Lavinio, sempre loro ad avvertire: «È tornata».

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