A 24 anni esatti dalla dalla strage di via di Vigna Jacobini – quando il 16 dicembre del 1988 nel crollo di una palazzina persero la vita 27 persone, tra cui sei bambini – il quartiere Portuense dedica un giardino alle vittime. L’inaugurazione – alla quale parteciperà anche il sindaco Roberto Gualtieri – è prevista per venerdì 16 dicembre alle ore 8:50 in piazza Piero Puricelli, con il disvelamento di una targa toponomastica “Giardino Vittime di via di Vigna Jacobini”.
La giornata commemorativa inizierà con la deposizione di una corona d’alloro davanti alla targa con i nomi delle 27 vittime, che si trova in via Saverio Solari, angolo via di Vigna Jacobini, di fronte al luogo del crollo. Alle 18:30 si svolgerà la messa in suffragio nella parrocchia Sacra Famiglia, in via Filippo Tajani 10.
“Ringraziamo il sindaco, Roberto Gualtieri, per aver dato seguito alla promessa che ci era stata fatta a inizio 2022, quando aveva ricevuto una nostra delegazione nel Palazzo Senatorio del Campidoglio, e il presidente dell’XI Municipio di Roma, Gianluca Lanzi, per l’impegno profuso al fine di accelerare il processo di intitolazione del giardino di piazza Piero Puricelli alle vittime di via di Vigna Jacobini”, commenta il comitato dei Familiari Vittime del Portuense, sigla che ha sostituito il disciolto comitato Vittime del Portuense.
“La tragedia di Vigna Jacobini, la più grave strage verificatasi a Roma nel dopoguerra – proseguono – inizia finalmente a far parte della memoria condivisa della Capitale, attraverso un luogo che nei decenni a venire racconterà il dolore di quella notte ma anche l’impossibilità di ottenere giustizia e i lunghi silenzi amministrativi durante questi 24 anni. Si tratta di un primo, fondamentale passo, verso il pieno riconoscimento del crollo del Portuense come parte integrante della storia di Roma, in attesa dell’istituzione di una Giornata cittadina della memoria su cui torneremo a confrontarsi con una Giunta che si è posta in netta discontinuità con quelle del passato”. Il 16 dicembre 1998, poco dopo le 3.00 del mattino, lo stabile collocato al civico 65 di via di Vigna Jacobini collassava su se stesso, uccidendo 27 delle 29 persone al suo interno al momento del crollo. Intere famiglie (compresi 6 bambini) vennero spazzate via quella notte. All’esito di diversi filoni processuali la giustizia ordinaria non ha mai accertato le vere ragioni del cedimento strutturale né le connesse responsabilità.