A meno di una settimana dall’ultimo sit-in, tornano domani in piazza le imprese e gli operatori di noleggio con conducente per protestare contro la norma che li obbligherebbe a tornare in sede dopo ogni servizio effettuato.
L’appuntamento a Roma questa volta è in piazza della Repubblica ma – fa sapere il presidente dell’Associazione nazionale imprese trasporto persone (Anitrav), Mauro Ferri – “in tutte le città nelle stesse ore ci saranno proteste, (le imprese) sono pronte a bloccare autostrade, porti e aeroporti se il Governo dovesse irragionevolmente decidere di far entrare in vigore le stringenti regole per l’esercizio dell’attività di NCC richieste da diverse sigle sindacali del settore taxi”.
Secondo gli Ncc si tratta di norme “incostituzionali e contrarie ai principi che tutelano la concorrenza” che se dovessero venire introdotte porterebbero “subito” alla chiusura del “70% delle piccole e medie imprese del noleggio mentre il rimanente 30% “chiuderebbe nel giro di pochi mesi”.
L’Anitrav accusa le istituzioni di varare una norma voluta “fortemente dai tassisti” che – secondo l’associazione- avrebbero già “notevoli agevolazioni, come ad esempio l’opportunità di incassare in nero gli importi dei servizi di trasporto, senza emissione di scontrino fiscale, oppure di vendersi la licenza a suon di centinaia di migliaia di euro in modo illegale, poiché la licenza non è di loro proprietà ma del Comune che l’ha rilasciata”.
Ferri infine sostiene che se la norma venisse approvata si tratterebbe di “eliminazione fisica della concorrenza con strumenti legislativi”, e lancia una pesante accusa a Governo e Stato che, in questo modo, dice, “opererebbero come la mafia, commettendo un reato, tale e quale al voto di scambio”.