La Camera ieri ha bocciato l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia al disegno di legge ‘Codice rosso’ contro la violenza sulle donne, che impegnava il governo a introdurre la castrazione chimica come possibilità subordinata alla concessione della sospensione condizionale della pena in caso di condanna per reati sessuali.
A poco meno di 24 ore dal ritiro dell’emendamento dei leghisti sulla castrazione, il partito di Matteo Salvini ha rilanciato votando insieme a FdI. Ma l’alleato di governo M5S ha votato no insieme a Forza Italia e Pd Fi e Pd. Risultato. Il Cinquestelle ribadiscono il concetto “castrazione mai” (per rischio incostituzionalità e perché non è nel contratto di governo) mentre la Lega si dice “sconcertata e dispiaciuta” per il voto contrario.