Nomadi Castel Romano scrivono a Raggi, scongiurare sgombero

Associazione 21 Luglio, lunedì in piazza del Campidoglio

“Gentile sindaca Virginia Raggi, siamo famiglie che da decenni vivono a Roma. Siamo mamme e papa’, cittadini romani nati e cresciuti a Roma, la citta’ che amiamo e sentiamo nostra e nella quale tutti noi abbiamo frequentato le scuole. Molti di noi sono cittadini italiani, i giovani lo diventeranno a breve. La nostra e’ una storia di sofferenza e dolore, iniziata con la fuga dalla Jugoslavia e da quel momento condotta prima tra baracche e topi, poi dentro i recinti dei ‘villaggi’ realizzati dall’Amministrazione Comunale”.

Inizia cosi’ la lettera scritta, a seguito di un percorso partecipativo, dalle famiglie che vivono all’interno dell’area F del campo rom di Castel Romano.

“La missiva – spiega in una nota l’Associazione 21 luglio – e’ rivolta alla citta’ di Roma ma soprattutto alla sindaca di Roma al fine di scongiurare lo sgombero della baraccopoli previsto il prossimo 10 settembre 2020 e soprattutto per proporre alternative concrete ad uno sgombero che appare in contrasto con il Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020 e successive modificazioni”. Lunedi’ 31 agosto, alle ore 12.00, in piazza del Campidoglio, prima di protocollare il documento, una delegazione degli abitanti della baraccopoli dell’area presentera’ il testo. Insieme a loro saranno presenti Carlo Stasolla (Associazione 21 luglio), Riccardo Noury (Amnesty International), Riccardo Magi, parlamentare, Marta Bonafoni a Alessandro Capriccioli, consiglieri regionali, Giovanni Zannola, consigliere comunale, attivisti e rappresentanti della comunita’ ecclesiale.

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