De Angelis, nuovo ‘caso’ dopo quello delle dichiarazioni sulla strage di Bologna. Che, riporta Fanpage, sarà discusso il prossimo 1 settembre alla Pisana in una sessione straordinaria del consiglio richiesta dalle opposizioni. Ma nel frattempo l’ex estremista di destra torna a far discutere, stavolta come…cantautore.
Tra le sue attività note, infatti, c’è anche quella di frontman dei ‘270 bis’, gruppo di ‘rock identitario’ per il quale cura anche i testi delle canzoni. E proprio uno di questi ultimi lo ha riportato nel vortice mediatico. Un verso in particolare, al quale le parole danno connotati decisamente antisemiti.
Nella canzone, intitolata Settembre Nero, viene omaggiato il gruppo terrorista palestinese che, nel settembre 1972, rapì e uccise 11 atleti israeliani durante le Olimpiadi a Monaco. “Troppo ci pesava portare sulla schiena il dominio di una razza di mercanti. Se con l’oro hanno comprato la mia casa e la mia terra“, recita la strofa incriminata.
In cui a risaltare è chiaramente l’epiteto, “razza di mercanti”, dato agli ebrei.
Il testo della canzone ‘Settembre Nero’ risale a un “periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato”. Così in una nota Marcello De Angelis, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio.
“Negli ultimi vent’anni anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa – prosegue De Angelis – Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare”.