L’Acquario di Roma aprirà entro il Giubileo. E il laghetto dell’Eur sarà bonificato e tornerà a essere balnabile. Ne scrive oggi Repubblica Roma, riportando le dichiarazioni dei gestori privati dell’acquario dell’Eur, la società “Mare Nostrum” concessionaria del progetto per la riapertura del plesso, presentato nel lontano 2006.
Il progetto del 2008, finanziato interamente dai privati per oltre 120 milioni di euro, prevedeva inizialmente la realizzazione di un museo marino, con pesci robot nelle vasche. Nel 2008 era arrivata la stipula di una concessione di 30 anni tra la società Mare Nostrum ed Eur spa, ente proprietario dell’area concessa che, scrive Repubblica, comprendevano una parte dei terreni sotterranei al laghetto. Il progetto – nonostante la struttura sia quasi completamente realizzata – si è poi arenato quanto sono subentrate una serie di difficoltà finanziare della Mare Nostrum, che hanno portato a un concordato preventivo e all’interruzione dei rapporti con i partner commerciali e finanziari.
Ma è notizia recente, del 28 giugno scorso, che Mare Nostrum ha informato Eur spa del potenziale interesse di un nuovo investitore a entrare nel capitale azionario della società concessionaria, subordinatamente all’estensione della durata della concessione. Il nuovo cda di Eur spa sta valutando l’offerta e in caso di accettazione Mare Nostrum ha annunciato di poter completare i lavori in tempi brevi, entro il 2025 appunto.
Secondo quanto riporta La Repubblica, Eur spa ha precisato che “il cda della società sta affrontando con la massima attenzione il complesso tema della concessione e le implicazioni di natura tecnico-giuridica, prima di poter assumere qualsiasi determinazione. L’obiettivo è poter assicurare l’apertura dell’Acquario il più presto possibile”.
Se l’acquario dovesse finalmente aprire, anche il laghetto dell’Eur potrà essere bonificato e reso balneabile. “L’iter che porterà al risanamento e alla riqualificazione del laghetto nel 2028 prosegue — ha precisato Eur spa, secondo quanto scrive La Repubblica — È ancora in corso la fase della raccolta dei dati di analisi da parte di Acea Infrastructure, avviata nel marzo 2024 e che durerà circa un anno, necessaria a valutare gli interventi più efficaci per migliorare la qualità delle acque; mentre è stata conclusa l’attività tecnica preliminare necessaria a definire gli interventi di rimozione dei sedimenti presenti sul fondo”.