Momenti di tensione questa mattina al centro rifugiati Baobab Experience, presidio umanitario a due passi dalla stazione Tiburtina di Roma. Agenti di polizia hanno proceduto all’identificazione degli oltre cento migranti che sono ospitati nella tendopoli gestita da decine di volontari che ogni giorno si prendono cura dei cosiddetti ‘transitanti’ nella Capitale. “Finalmente, era ora”, il coro di uno dei comitati di quartiere. Una zona che in passato, quando il centro era in via Cupa, si era distinta per vicinanza ai migranti, promuovendo anche raccolte di abiti e viveri.
Oggi nel piazzale dietro l’avveniristico scalo ferroviario, tra tende e bancali di legno per tenere i teli lontano dall’asfalto bollente, i migranti sono stati identificati dalle forze dell’ordine. “Le persone sono state disposte su tre file per essere identificati – dicono gli attivisti del centro -.
C’erano cinque operatori della sala operativa sociale e 80 uomini delle forze dell’ordine. I ragazzi hanno mostrato i loro documenti, ma in 35 sono stati portati all’ufficio immigrazione per ulteriori controlli”. La situazione, inizialmente caotica, è tornata presto alla normalità. Lo sgombero è stato evitato e gli oltre 120 migranti avranno ancora a disposizione il piazzale.
“Oggi sono arrivati anche i mezzi Ama – dicono gli attivisti -. Hanno proceduto alla pulizia e anche all’igienizzazione della zona. Sono stati molto gentili”.
Nel quartiere la notizia del ventilato sgombero è stata accolta con piacere da molti dei residenti, da mesi ormai alle prese con “una situazione di degrado”, come dicono loro stessi.
“Come residenti non possiamo che tirare un sospiro di sollievo: nelle ultime settimane guardavamo con preoccupazione l’aumentare dei personaggi ospitati da Baobab e con grande preoccupazione abbiamo assistito alla maxi rissa tra etnie avvenuta pochi giorni fa – spiega in una nota il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina -. Auspichiamo che con la nuova linea adottata dal Ministero degli Interni venga eliminata ogni possibilità di accoglienza informale ai migranti che celano movimenti oscuri e non controllabili”. L’allarme dei cittadini è quello di essere stati “totalmente abbandonati dalle istituzioni che avevano altresì il dovere di tutelarci”. “Chiediamo da anni ordinanze contro la somministrazione dei pasti sotto le nostre case che concentrano centinaia di sbandati di fronte ai nostri portoni ogni sera – conclude il comitato -. Notiamo al contrario che se noi onesti residenti non abbiamo ottenuto nulla di tutto ciò chi ha fatto dell’illegalità e della prepotenza uno stile di vita riesce durante il suo braccio di ferro con lo Stato ad ottenere posti di prestigio addirittura nelle Commissioni territoriali per il riconoscimento del diritto alla protezione internazionale”