Oltre 17 i quintali di rifiuti rimossi lo scorso 21 aprile nell’importante operazione di pulizia del fondale del Lago di Bolsena, in corrispondenza del sito archeologico sommerso del Gran Carro, organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, in collaborazione con la Divisione Subacquea di Marevivo e la supervisione delle Forze dell’Ordine, in sinergia con il Comune di Bolsena.
L’operazione è legata all’imminente apertura al pubblico di un percorso subacqueo, finanziato nell’ambito del PNRR, dal titolo “Gran Carro – Abitato palafitticolo sommerso; messa in sicurezza, restauro, fruizione e valorizzazione” e fa seguito al Protocollo di intesa tra Marevivo e la Soprintendenza Archeologia – sottoscritto lo scorso 9 febbraio – per lo svolgimento di attività didattiche, formative, divulgative e formulazione di progetti e proposte di valorizzazione e di sviluppo della conoscenza per la tutela e salvaguardia di beni culturali sommersi, nonché per supporto tecnico, scientifico e didattico per attività di valorizzazione di ambienti storico archeologici sommersi, a rischio ambientale e di inquinamento.
Tra i rifiuti individuati e rimossi: bombole del gas, un estintore, pneumatici fuori uso, uno scaldabagno, un lavandino da cucina, pentole, griglie elettrosaldate metalliche, vetro, teli in plastica, tubi in plastica e metallo e frammenti di imbarcazione.
La pulizia, che ha visto coinvolti decine di subacquei di Marevivo, del Servizio Archeologia Subacquea della Soprintendenza, di Aliquota Carabinieri Subacquei di Roma, dei Carabinieri Motovedetta Stazione di Bolsena, e il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza – Stazione navale di Civitavecchia, realizzata in collaborazione con Impresa Gentili Restauri e Idealservice Soc. Coop, ha consentito di liberare da rifiuti spesso ingombranti e inquinanti in un’area archeologica che ad oggi rappresenta uno dei complessi meglio conservati della prima età del Ferro nell’Italia centrale, in cui si riconosce un’area abitativa rappresentata dalla cosiddetta “palafitta” e un’area di culto nell’enorme ammasso ellittico di pietre localmente denominato “Aiola”. Presente all’operazione anche il Sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli.
“Non solo il mare ma anche le acque dolci, come fiumi e laghi, sono luoghi da tutelare. Il Lago di Bolsena è un prezioso e antico sito archeologico, con numerosi reperti, purtroppo ricoperti da molti rifiuti. Abbiamo accolto con piacere l’invito della Soprintendenza chiedendo aiuto alla comunità dei nostri volontari, che ha risposto con la partecipazione di oltre 50 subacquei. Il sito del Gran Carro sarà meta di visite interattive, esperienziali e immersive, un enorme lavoro di ricerca dei reperti, catalogazione e sistemazione. Tutela archeologica e tutela ambientale devono andare di pari passo e questo intervento è il primo di questo genere al Gran Carro di Bolsena, in un contesto che va restituito al pubblico nel pieno rispetto del bene culturale e dell’habitat che lo circonda e lo conserva” ha dichiarato Massimiliano Falleri, Responsabile divisione Sub Marevivo.