Omicidio Causo: 20 anni per l’assassino di Michelle, condanna record – VIDEO

Mai così pesante per un minorenne. "È la pena massima che poteva essere disposta per un soggetto minorenne” ha detto l’avvocato Claudia Di Brigida, legale della famiglia Causo

La madre di Michelle Causo abbraccia parenti davanti al tribunale dei minorenni di Roma.

Venti anni di carcere, un lasso di tempo superiore ai 18 anni di età, da poco compiuti, dal giovane che il 28 giugno 2023 uccise Michelle Causo.  Il tribunale dei minorenni di Roma ha letto una sentenza record, mai così pesante per un minorenne.

Venti anni, dunque, quasi un anno per ogni coltellata che il ragazzo sferrò alla 17enne nell’appartamento in via Dusmet, dopo aver fatto una ricerca su internet per individuare i punti letali da colpire. Dopo averla uccisa, tentò di occultarne il cadavere chiudendolo in sacchi di plastica, caricandolo in un carrello della spesa e abbandonandolo vicino cassonetti dei rifiuti nella speranza che gli operatori Ama lo portassero via come si fa con l’immondizia. Anche oggi il giovane ha assistito all’ultima udienza del suo processo celebrato con il rito abbreviato, in videocollegamento dal carcere di Treviso. Prima che il giudice entrasse in camera di consiglio ha letto una lettera chiedendo perdono ai genitori, sostenendo di pensare sempre a Michelle, e di aver intenzione di intraprendere un percorso di riabilitazione.

Dopo circa tre ore di camera di consiglio, il giudice ha letto la sentenza di condanna a 20 anni. Sarebbero stati 30 anni ma ha tenuto conto dello sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato. All’uscita del tribunale, sul Lungotevere, parenti e amici di Michelle si abbracciano tra la ressa di giornalisti e operatori. “Riusciamo oggi a dare giustizia a Michelle” ha detto Daniela Bertoneri, la madre di Michelle. “E’ la prima volta che un minore” viene condannato “a 20 anni di carcere. Ma se li merita tutti”. La donna dice di aver avuto paura “che il giudice avesse un occhio di riguardo perché l’imputato era minorenne” ma la “gravità del fatto era troppa. Andiamo avanti. Ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”.

Venti anni è “la pena massima che poteva essere disposta per un soggetto minorenne”, ha detto l’avvocato Claudia Di Brigida, legale della famiglia Causo. E’ stato così dimostrato “molto coraggio sia da parte del Pm che l’ha sollecitata, sia da parte del giudice che l’ha comminata. Una pena esemplare per un giovane che si è macchiato di un crimine così orrendo”. Di soddisfazione effimera parla il suo collega, l’avvocato Antonio Nebuloso. “Siamo soddisfatti per i genitori – dice – ma è comunque una soddisfazione effimera perché la ragazza non c’è più. E’ andata come speravamo che andasse e siamo contenti per l’esito del giudizio” ha concluso.

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