Omicidio Cerciello, vedova: gli ho chiuso occhi e dato bacio

Nel corso dell'udienza Elder ha chiesto di potersi allontanare dall'aula visibilmente scosso e in lacrime

“Ricordo mio marito su un lettino di ospedale con un coperta sul corpo. Gli ho chiuso gli occhi e gli ho dato l’ultimo bacio. Sono rimasta con la testa poggiata sul suo petto come quando ci addormentavamo. Mi aveva promesso che la domenica successiva mi avrebbe portato al mare ma lo hanno ucciso”. E’ quanto affermato, tra le lacrime, Rosa Maria Esilio, moglie del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, sentita come testimone nel processo per l’omicidio del marito che vede imputati Finnegan Lee Elder e Gabriele Natale Hjorth.

Nel corso della deposizione la donna ha raccontato la sua storia d’amore con Cerciello.

“Ci siamo conosciuti nel 2010, mi ha corteggiato spudoratamente e mi disse subito che mi voleva sposare – ha aggiunto -. Era l’anno dopo la morte di suo padre e a 26 anni era diventato un punto di riferimento per tutti, si e’ assunto responsabilita’ di tutta la famiglia. Era un uomo d’altri tempi, all’antica. Era un carabiniere coraggioso e preparato, la sua era una vocazione. Abbiamo fatto tanti sacrifici insieme: avevamo scelto gia’ i nomi dei nostri figli”. La donna ha ricordato che Cerciello faceva “volontariato ed era sempre pronto ad aiutare gli ultimi, anche i senzatetto. Aveva una umanita’ senza confini. Mi chiese di sposarlo quando andammo a Lourdes in pellegrinaggio, davanti alla grotta della Madonna. Eravamo sempre connessi, un’unica cosa, eravamo complementari”.

Nel corso dell’udienza Elder ha chiesto di potersi allontanare dall’aula visibilmente scosso e in lacrime dalla testimonianza della vedova.

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