Omicidio Sula: Samson comprò sigarette con cadavere in auto

Spuntano nuovi dettagli: la madre sapeva del cellulare

Spuntano nuovi dettagli in merito all’omicidio di Ilaria Sula, la studentessa 22enne scomparsa lo scorso 25 marzo a Roma e ritrovata il 2 aprile senza vita all’interno di una valigia in un dirupo di Capranica Prenestina, a est della Capitale. In una lettera inviata agli inquirenti da Mark Samson, il 23enne reo confesso del delitto, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, ha raccontato di essersi fermato a comprare delle sigarette in un tabaccaio della Capitale nel pomeriggio del 26 marzo, lungo la via per Capranica Prenestina. In quel momento, il cadavere della studentessa, uccisa con tre coltellate al collo, quindi, era ancora nell’auto. Poco prima di partire, invece, il 23enne, difeso dagli avvocati Fabrizio Gallo e Alessandro Pillitu, avrebbe riferito di aver incontrato nella zona del quartiere Africano 3 passanti: con uno di loro, Samson avrebbe avuto un breve scambio di battute casuali. Quest’ultimo elemento, tuttavia, non sarebbe stato confermato. Nel frattempo, la madre del giovane, indagata per concorso in occultamento di cadavere, è stata risentita dal Pubblico ministero questa mattina nella Questura di Roma.

Nel corso dell’interrogatorio, durato circa 2 ore, è stata fatta “un’integrazione delle dichiarazioni già rese lo scorso 7 aprile, la Procura aveva bisogno che venissero specificati alcuni passaggi – ha spiegato l’avvocato della donna, Paolo Foti -. Nei confronti della donna, l’impianto accusatorio rimane immodificato, e ribadisco la totale estraneità del padre di Mark alla vicenda. La Procura cerca di ricostruire nel modo più minuzioso possibile la cronologia dei momenti ante e post delitto, fino a quando il ragazzo è uscito definitivamente di casa, momento in cui termina il ruolo della madre. Lei non sapeva dove Mark avrebbe portato il corpo”, ha chiarito il legale, sottolineando che la donna ha risposto tutte le domande degli inquirenti. In merito al cellulare della vittima, ritrovato nell’appartamento di via Homs, dove viveva il 23enne, la donna “ha detto di sapere dove si trovasse”, ha concluso l’avvocato. Nulla di rilevante, invece, sarebbe emerso dalle analisi svolte sulla dash cam, una telecamera di bordo ritrovata dagli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Le tracce di caffè rinvenute nello stomaco di Ilaria a seguito dell’autopsia, farebbero invece supporre che l’omicidio sia avvento la mattina del 26 marzo, come sostenuto da Samson.

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