Concorso in omicidio aggravato dai futili motivi. E’ il reato che la Procura di Roma contesta a Renato Peralta, 43 enne filippino e al figlio di 16 anni, cittadini filippini, per l’aggressione al connazionale Micheal Lee Pon, 50 anni, ucciso a coltellate nel tardo pomeriggio di domenica a Roma, a poca distanza dalla stazione della metropolitana di Valle Aurelia. “Siamo stati noi”, hanno ammesso i due che nella serata di ieri si sono costituiti, forse sentendosi braccati, in una stazione dei carabinieri di Valle Aurelia.
I militari dell’Arma hanno immediatamente contattato i colleghi della Squadra Mobile della Polizia, a cui la procura ha delegato le indagini, per il trasferimento negli uffici della Questura a via San Vitale. Lì il quarantenne si è visto notificare il decreto di fermo emesso dal pm Silvia Sereni, titolate del fascicolo. La posizione del figlio è, invece, all’attenzione dei magistrati della Procura dei minori Ad inchiodare i due ci sarebbe anche il video di una telecamera presente nella zona tra via Ubaldo degli Ubaldi e Anastasio II che ha ripreso l’aggressione. Una lite avvenuta per “motivi futili”, il cui movente non è ancora ben chiaro, nel piazzale a pochi metri dall’ingresso della metro, zona che la domenica sera diventa il ritrovo della comunità filippina a Roma. Il diverbio si sarebbe consumato in due fasi: in un primo momento Lee Pon sarebbe stato aggredito da un gruppo di persone, tra cui anche minorenni. Scoppia una rissa, a cui assistono molti testimoni. Dopo pochi minuti la vittima viene nuovamente aggredito, nella zona di accesso alla stazione. Un diverbio violento durante il quale Peralta colpisce, alla presenza del figlio, Lee Pon con una coltellata all’addome e al cuore.
A nulla sono valsi i tentativi di salvarlo: Lee Pon, che viveva a Roma da qualche tempo dove lavorava come badante, è morto poco dopo. La vicenda di Valle Aurelia arriva a distanza di poche settimane da altri due accoltellamenti avvenuti in strada a Roma che solo per un caso non si sono trasformate in tragedia. Il 31 dicembre scorso una turista israeliana è stata gravemente ferita, all’interno della stazione Termini, da Aleksander Mateusz Chomiak, polacco di 24 anni per il quale la procura ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato. Il 5 febbraio nella zona della stazione Termini, un 46 enne è stato vittima di un tentativo di rapina ed è stato colpito con tre fendenti all’addome ed attualmente ricoverato in ospedale. Per questa vicenda gli agenti del commissariato Viminale hanno arrestato tre persone: si tratta di tre magrebini, tutti senza fissa dimora che gravitano nella zona del principale scalo ferroviario della Capitale. Hanno tra i 40 e i 18 anni e sono accusati di tentato omicidio.