Omicidio Vannini, legali Ciontoli ricorrono in Cassazione

Il settimanale Giallo: capofamiglia si proclama innocente

Marco Vannini

Antonio Ciontoli, attraverso i suoi legali, nei giorni scorsi ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza pronunciata nei mesi scorsi dai giudici della corte d’assise d’appello di Roma. Il fatto è annunciato dal Settimanale Giallo che ne riferisce in esclusiva: Ciontoli – si spiega – “si professa ancora una volta innocente”. Ciontoli – si ricorda – è stato condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale. Nel periodico si fa presente, come detto, che Ciontoli non si ritiene responsabile della morte di Marco e che i suoi legali contestano sia il “dolo eventuale” sia la “condotta omissiva successiva all’esplosione del proiettile”.

Per i suoi avvocati non c’è stata alcuna volontà di far del male a Marco né da parte di Ciontoli nè da parte del resto della famiglia che non si era accorta subito di quanto accaduto I difensori sottolineano inoltre che non c’è stata “adesione all’evento morte” da parte di nessuno della famiglia Ciontoli, e quindi di Maria Pezzillo, la moglie di Antonio e dei suoi due figli Federico e Martina, la fidanzata di Marco, condannati in Appello a nove anni e quattro mesi di reclusione per concorso anomalo in omicidio volontario.

Ciontoli, per dimostrare la sua innocenza, in vista della udienza in corte di Cassazione, ha nominato un nuovo avvocato, il penalista Gian Domenico Caiazza, che va ad affiancare i due legali che lo hanno sempre difeso, Andrea Miroli e Pietro Messina. Nel ricorso, inoltre, i legali del Ciontoli, chiedono ai giudici di verificare la legittimità costituzionale dei reati contestati.

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