Ancora pacchi bomba. Plichi sospetti sono stati intercettati nel centro di smistamento Poste di Fiumicino e nell’ufficio postale di Ronciglione, piccolo centro vicino Viterbo. Ieri in serata una busta sospetta era esplosa a Fabbrica di Roma. Una donna, in particolare, avrebbe aperto un pacco indirizzato al figlio. I due pacchi di oggi, che dalle prime informazioni non sono esplosi, sembrerebbero simili a quelli recapitati nei giorni scorsi a Roma e che hanno ferito agli arti superiori e al volto chi li aveva aperti. GLi inquirenti si dicono convinti che altre ‘spedizioni’ del genere siano in giro. Ieri nel tardo pomeriggio un uomo aveva ricevuto un pacco a Palombara Sabina, un comune nell’area a nord della Capitale. Il plico era nell’abitazione dell’uomo che lavora come portiere in un condominio in zona Ponte Milvio, a Roma. Insospettito dal mittente fittizio e dalla busta imbottita all’interno, il destinatario ha portato la busta nella vicina caserma dei carabinieri. Sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno confermato la presenza all’interno di cavi elettrici collegati a una pila e hanno messo in sicurezza il plico, poi sequestrato. Il tipo di confezionamento sembra ricondurre alla stessa «mano» che ha fabbricato gli altri plichi, tutte buste gialle formato A4.
Centri di smistamento della posta in massima allerta dopo i pacchi esplosivi che nelle ultime ore si sono sommati alle normali missive e pubblicità. Secondo quanto si è appreso i plichi in questione sono stati segnalati nei centri di smistamento di Fiumicino, Castel Madama e Ronciglione. Un altro plico sospetto sarebbe stato intercettato a Tivoli dalla polizia. Gli inquirenti della Procura di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, hanno da giorni avviato una indagine per attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali. Chi indaga ritiene che dietro alle spedizioni vi sia un qualche movimento anarchici od antimilitarista.