È andata meglio delle più rosee previsioni. Sono circa un milione i lombardi che hanno partecipato alla visita del Papa a Milano. Da Francesco, di fronte ai ragazzi cresimati a San Siro, è arrivato un netto no ogni forma di bullismo.
Il Pontefice ha addirittura fatto promettere ai ragazzi che non si renderanno responsabili di atti di prevaricazione nei confronti di loro coetanei. “Lo promettete di fronte al Papa -ha esclamato Bergoglio – Lo promette di fronte a Gesù?”.
Una visita che passerà alla storia di questa città anche e soprattutto per i gesti inusuali di questo papa argentino. Come quando si è fermato in un bagno chimico nel quartiere delle Case Bianche, come quando si è riposato nella stanza del cappellano nel carcere di San Vittore, per il pranzo tipicamente milanese a base di risotto allo zafferano e cotolette (che lui chiama “costolette”) con i carcerati. E la gente questa immediatezza la capisce. Fatto sta che in tanti, anche non credenti, si sono sottoposti a lunghe file pur di essere presenti nei luoghi degli incontri.
A Monza è stato un vero bagno di folla. Il giorno prima la diocesi aveva stimato circa 700 mila arrivi, in base alle richieste pervenute, e dal colpo d’occhio della zona le previsioni sono state rispettate. Case Bianche, quartiere problematico della periferia, è stata la prima tappa alle 8.30 di mattina. Qui Francesco ha voluto toccare con mano le difficili realtà della disoccupazione, dell’emarginazione, della malattia. Poi il passaggio in Duomo, con le religiose e i religiosi a cui il pontefice ha chiesto di accettare le “sfide”. Ed ancora, appunto la messa Monza, per finire con l’incontro con i giovani e i catechisti a San Siro.
Milano non ha certo mostrato l’entusiasmo scoppiettante di Napoli, ma la gioia, la spontaneità dei milanesi non sono state da meno.