Roma “è un organismo delicato, che necessita di cura umile e assidua e di coraggio creativo per mantenersi ordinato e vivibile, perché tanto splendore non si degradi, ma al cumulo delle glorie passate si possa aggiungere il contributo delle nuove generazioni, il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti”. Lo ha detto il Papa in visita oggi al Campidoglio, durante il discorso all’amministrazione capitolina.
Per questo, ha aggiunto Francesco, l’Amministrazione capitolina deve essere “posta in grado di governare questa complessa realtà con strumenti normativi appropriati e una congrua dotazione di risorse”. Lo ha affermato papa Francesco nel suo discorso in Campidoglio all’amministrazione romana. Il Campidoglio, ha continuato il Pontefice, “insieme alla Cupola michelangiolesca e al Colosseo – che da qui si possono vedere – ne sono in un certo senso gli emblemi e la sintesi”.









Il Papa ha poi ricordato un tema a lui caro, quello dell’accoglienza e dell’integrazione. “Ancora più decisivo, però, è che Roma si mantenga all’altezza dei suoi compiti e della sua storia, che sappia anche nelle mutate circostanze odierne essere faro di civiltà e maestra di accoglienza, che non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune”.
Un aspetto che già la sindaca Virginia Raggi aveva messo in evidenza all’inizio della giornata. “Roma, città aperta, città del multilateralismo e del multiculturalismo. Che ospita le rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo con le quali è vivo un rapporto di confronto e dialogo costante. Un rapporto che viene consolidato attraverso numerose iniziative di interrelazione”.