Il Papa a tutto campo su migranti e poveri. E il 19 novembre pranzerà con 3 mila senza casa in Vaticano.
Francesco ha fatto notare che lella questione della migrazione “non sono in gioco solo numeri, bensi’ persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua, indipendentemente dal loro status migratorio”.
Per il Papa “tutti costoro sperano che abbiamo il coraggio di abbattere il muro di quella complicita’ comoda e muta che aggrava la loro situazione di abbandono”.
“Occorre un cambiamento di mentalita’: passare dal considerare l’altro come una minaccia alla nostra comodita’ allo stimarlo come qualcunoche con la sua esperienza di vita e i suoi valori puo’ apportaremolto e contribuire alla ricchezza della nostra societa’ – afferma il pontefice – Percio’, l’atteggiamento fondamentale e’ quello di ‘andare incontro all’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo'”.
Sui poveri – continua il Papa – “il grido del povero non viene ascoltato ma e’ messo a tacere da “voci stonate, spesso determinate da una fobia per i poveri, considerati non solo come persone indigenti, ma anche come gente portatrice di insicurezza, instabilita’, disorientamento dalle abitudiniquotidiane e, pertanto, da respingere e tenere lontani. Si tende a creare distanza tra se’ e loro e non ci si rende conto che in questo modo ci si rende distanti dal Signore Gesu'”.