L’incontro Italia – Vaticano si è tradotto nel tradizionale parterre di massimi esponenti delle istituzioni e della gerarchia ecclesiastica. A palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, ieri sera infatti si è celebrata la firma dei Patti Lateranensi.
Poco dopo si è fatta vedere anche la sindaca Virginia Raggi, al concerto nella vicina chiesa di sant’Eugenio in via delle Belle Arti. La sindaca, apparsa non proprio a suo agio, ha lasciato la basilica di corsa dopo la notizia delle dimissioni dell’assessore Berdini.




















Quest’anno però c’è una differenza rispetto agli anni passati. Non c’è il tradizionale ricevimento che segue il bilaterale, e questo perché, incedibile a credersi, una parte dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede è pericolante, sembra in seguito all’ultima scossa di terremoto. A quel ricevimento negli anni passati c’era chi faceva carte false per farsi invitare. Tutti esponenti di spicco della società, ma magari ti capitava di mangiare una tartina accanto al presidente del Consiglio o al Segretario di Stato Vaticano.
L’atmosfera ai Patti Lateranensi dunque è stata più ufficiale che mai, e c’è stato più tempo per sondare gli umori delle due sponde del Tevere. Tra palazzo Chigi e Santa Sede i rapporti sono buoni, ma la legge sul testamento biologico è guardata dai vertici della Chiesa con un po’ di sospetto. E poi c’è il lavoro: manca e troppo spesso parrocchie e Caritas sono costrette a intervenire.
A livello locale, al Vaticano non piace molto come è ridotta Roma, sporca, con servizi scarsi e inefficienti, una giunta comunale che non appena si forma deve già cambiare i suoi pezzi. Raggi è considerata un interlocutore non certo forte, ancor più dopo le dimissioni di Berdini.