Peggiorano le condizioni di salute del Papa, chi governa la Chiesa?

Una forte e prolungata crisi respiratoria e un’anemia, che hanno sorpreso pure i medici. E c’è chi ricorda la lettera a Bertone sulle dimissioni

La crisi respiratoria del Papa, che ha costretto i medici del Gemelli a somministrare ossigeno, fa capire quanto sia subdola la malattia di Francesco. La prognosi riservata sulle sue condizioni di salute, la necessità di fare una trasfusione fanno allungare i tempi del recupero e in molti, anche in Vaticano, si chiedono quanto e come Papa Francesco sarà in grado di guidare la Chiesa in questo anno del Giubileo. Dimissioni? Al momento è una parola che tra le sacre mura nessuno vuole sentire dire, almeno per ora.

Infranto l’ottimismo di Carbone e Alfieri

Dunque, il moderato ottimismo dei medici di ieri, Carbone e Alfieri, è stato smentito dagli ultimi eventi. D’altronde Francesco si trascinava con la bronchite da dopo Natale e si è pensato che curarlo a Santa Marta fosse la cosa migliore. Ma poi si è capito che così non era, anche perché il Pontefice è sempre stato restio ai ricoveri. E giusto il Giubileo dei giornalisti ha visto la presenza del Papa, ma poi quello degli artisti e della cultura è in sostanza saltato, e quello dei diaconi ha visto la presenza solo di monsignor Fisichella.

Che cosa potrà fare Papa Francesco?

Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, si è affrettato a gettare acqua sul fuoco: Francesco non si dimetterà, dicendo che “li sono state mandate delle pratiche d’ufficio e ciò significa che procede bene”. Ma Parolin nel parlare non ha tenuto degli ultimi aggiornamenti, che, a quanto ne sappiamo, hanno sorpreso anche i medici del Gemelli. Alfieri e Carbone non hanno dato chiarimenti su una cosa fondamentale per ogni pontificato: che cosa un Papa, con una malattia respiratoria cronica, può e non può fare?

La lettera a Bertone sulle dimissioni

L’insorgenza dell’anemia, che ha appunto costretto a una trasfusione, è strettamente legata alla polmonite bilaterale. Una situazione, che anche fosse superata, sarebbe un grave impedimento per il proseguo del governo della Chiesa, ma soprattutto per le celebrazioni del Giubileo, che dalla primavera si faranno sempre più fitte. All’inizio del pontificato nel 2013 (era ancora segretario di Stato il cardinale Tarcisio Bertone), Papa Francesco consegnò una lettera di rinuncia “in caso di impedimento per motivi medici”. Bisogna capire se nell’arco di 12 anni il pensiero 8di Papa Francesco è cambiato e come, eventualmente, le sue volontà saranno applicate.

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