A Roma cominciano a rivedersi i pellegrini. Non è un’affluenza massiccia, ma un recupero c’è, seppur ancora ci sia un calo del 50% rispetto ai periodi migliori. I Musei Vaticani hanno approntato turni speciali, e il venerdì e il sabato la chiusura è stata posticipata alle 22.30 considerato che gli ingressi sono contingentati. Cominciano a respirare sia le congregazioni e gli ordini che hanno case d’accoglienza, sia i bed and breakfast attorno al Vaticano che di sovente accolgono i pellegrini. L’eredità pesante. Il crollo dei fatturati, dovuto ai lockdown e ai periodi di zona rossa, è stato anche del 90%.
E’ tornata a formarsi una fila, seppur modesta, per entrare alla basilica di San Pietro, e anche le alte basiliche patriarcali cominciano a registrare un discreto aumento dei visitatori. Anche le agenzie che si occupano di incoming parlano di “un parziale e timido ritorno alla normalità”, anche se per ora sono in principal modo i pellegrini europei ad essere a Roma. La Capitale comunque sembra reagire meglio rispetto ad altre mete del turismo religioso, vedi Firenze, Venezia, Napoli, Loreto o Pompei. Insomma, la sede di Pietro attrae sempre. Per chi volesse informazioni è sempre attivo il sito di Ospitalitàreligiosa.it.
E dopo sedici mesi riprendono i pellegrinaggi in Terra Santa organizzati dall’Opera romana pellegrinaggi. E’ la punta di diamante del turismo religioso. Il primo pellegrinaggio – dopo la pausa forzata legata alla pandemia di Covid 19 – è in programma dal 5 al 9 luglio; a guidarlo sarà il cardinale Enrico Feroci, parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva e rettore del Seminario diocesano della Madonna del Divino Amore. Il gruppo composto da pellegrini, guide, sacerdoti e giornalisti italiani sarà inoltre accompagnato da monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, e don Filippo Morlacchi sacerdote fidei donum della diocesi di Roma.
I partecipanti partiranno – 21 persone in tutto – con volo di linea dall’aeroporto di Roma Fiumicino lunedì 5 luglio alle 10, atterreranno a Tel Aviv e poi proseguiranno per Gerusalemme. Il giorno seguente si sposteranno a Betlemme, dove visiteranno la basilica della Natività e poi incontreranno padre Ibrahim Faltas al “Piccirillo Handicraf Center”, un laboratorio della Custodia di Terra Santa dove persone marginalizzate realizzano manufatti in madreperla e non solo. Nel pomeriggio, il gruppo dei pellegrini sarà ricevuto da monsignor Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, nella sede del Patriarcato; quindi da fra Dobromir Jasztal, vicario della Custodia di Terra Santa, nella sede della Custodia.
“È una grande gioia intraprendere questo pellegrinaggio – commenta monsignor Chiavarini – Stiamo riscontrando grande interesse e questo ci fa molto piacere. Partiamo fiduciosi, con grande aspettativa, portando con noi fino a Nazaret l’immagine della Madonna di Loreto, perché continua l’anno lauretano; una felice coincidenza che si è inserita nel nostro cammino”.