Il Lazio sta accusando non poco il calo del turismo. Rispetto al 2019 il saldo è negativo per 780 mila arrivi. La Lombardia si attesta 800mila turisti in meno. Non va meglio alle Marche (660mila) all’Emilia Romagna (640mila turisti).
Più in generale nel 2020 calano di oltre il 40% gli italiani che partiranno per le vacanze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un italiano su due non andrà in vacanza. Dei 24 milioni di persone che si muoveranno, l’86% rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all’estero, contro il 26% del 2019. È quanto mostra l’indagine sull’impatto dell’emergenza Covid realizzata da Isnart1 – Unioncamere su un campione rappresentativo di italiani intervistati nelle scorse settimane.
Tra coloro che tra luglio e settembre si recheranno in villeggiatura, il 76,5% soggiornerà presso una località di mare.
A Roma, il turismo sta tentando timidamente di ripartire, ma la cosa riguarda principalmente gli hotel a tre stelle, meno i quattro e i cinque stelle. A Roma cominciamo ad arrivare dal resto d’Europa e dall’Italia, ma di statunitensi, indiani e cinesi non c’è traccia. Accusano la crisi anche i beb and breakfast e le case vacanze.
I dati comunque sono tragici. La città, con l’emergenza coronavirus e nonostante le parziali riaperture dei confini, è passata da circa 300mila turisti al giorno ad appena un migliaio. Un calo del 99,7%. Un’estate mai così difficile per la Capitale, sebbene Cna – Confederazione Nazionale dell’Artigianato abbia rilevato una timida ripresa, con incassi cresciuti nelle ultime settimane del 10% circa, cifre ancora insufficienti.
Una settimana fa risultavano aperti solo 200 su 1.200. Ad oggi, un altro centinaio ha cominciato a muoversi per la riapertura. Il bonus vacanze è partito, ma gli hotel che lo accetterebbero sono non più del 15%. Insomma, da quello che sembra la stagione turistica potrà ripartire davvero il prossimo anno, ma solo vaccino anti Covid-19 permettendo