Una ‘zona infetta provvisoria’ dentro la quale saranno attuate le prime disposizioni di sicurezza, tra le quali lo smaltimento delle carcasse ritrovate e degli animali moribondi; il divieto di organizzare eventi e divieto di assembramento, ivi inclusi i pic-nic, all’aperto nelle aree agricole e naturali; la raccomandazione di disinfezione delle scarpe all’uscita dalle aree agricole e naturali. Sono alcune delle misure contenute nell’ordinanza emanata dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo un caso di Peste suina africana segnalato nel parco dell’Insugherata a Roma.
L’ordinanza dispone che il Comune di Roma Capitale dovra’ installare la segnaletica in ingresso alle zone coinvolte in casi di Peste suina africana e, limitatamente ai territori interessati nel perimetro dei Parchi coinvolti, in coordinamento con i rispettivi Enti di gestione, sui quali indicare la Presenza della malattia e il divieto di alimentazione, avvicinamento e disturbo ai cinghiali. Roma Capitale, inoltre, “anche per il tramite di propri enti e societa’” mettera’ in atto “ogni forma utile di recinzione intorno ai cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l’accesso da parte dei cinghiali e ottimizzare il posizionamento dei cassonetti. La cittadinanza e’ tenuta a segnalare al numero verde della Protezione Civile Regionale 803555, attivo H24, la presenza di carcasse rinvenute o di cinghiali moribondi.
L’ordinanza della regione Lazio ribadisce che “la malattia non e’ trasmissibile agli esseri umani”, ma “e’ necessario comunque regolare le attivita’ umane all’aperto che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, possono comportare un rischio per la diffusione della malattia tra maiali e cinghiali”. Viene inoltre ritenuto “necessario il coinvolgimento dei servizi veterinari locali e delle forze di polizia nelle relative attivita’ di vigilanza e controllo”.