Porto Civitavecchia, dopo discussione: poliziotto mostra la pistola

Motivo del contendere, un'auto che ostacolava le operazioni di imbarco su una nave diretta in Tunisia

Concitata discussione al porto di  Civitavecchia tra alcuni tunisini da una parte e guardie giurate e poliziotti dall’altra. Motivo del contendere, un’auto che ostacolava le operazioni di imbarco su una nave diretta in Tunisia. Gli animi si  sono ben presto scaldati e alla fine, tra urla e strattonamenti, un  agente ha estratto la pistola d’ordinanza minacciando di fare fuoco.

E’ accaduto mercoledì scorso intorno a mezzanotte: due poliziotti dell’Ufficio Polizia di Frontiera, a seguito di una segnalazione da parte di due guardie giurate in servizio, si sono recati al molo 28 dove aveva attraccato, in ritardo rispetto all’orario consueto, la nave ‘Catania’ diretta a Tunisi. Nel recarsi al molo i poliziotti sono stati bloccati all’altezza di una rotatoria perché una Mercedes, di  colore grigio con targa francese, impediva l’accesso sia in direzione  della nave ‘Catania’ sia in uscita dal porto creando, conseguentemente, una situazione di stallo per numerosi mezzi. Gli  operatori intervenuti si sono trovati di fronte molte persone dagli animi esagitati che pretendevano di imbarcarsi immediatamente sulla  nave diretta a Tunisi.

I poliziotti, riferiscono fonti della Polizia di frontiera di Civitavecchia, sono stati quindi avvicinati dalle due guardie giurate che raccontavano di essere state accerchiate ed aggredite durante i tentativi di calmare gli animi. Il primo intervento volto a ripristinare la viabilità dei numerosi mezzi rimasti bloccati non è andato a buon fine a causa della irremovibilità di coloro che protestavano, che generava malumore nei tanti automobilisti che si sentivano ostaggio di queste proteste. I poliziotti hanno quindi iniziato una trattativa per sedare gli animi e ristabilire l’ordine.

Dopo aver invitato gli occupanti della Mercedes a spostare il mezzo, gli agenti sono stato accerchiati e strattonati fino a quando un cittadino tunisino, successivamente identificato grazie anche alle informazioni fornite da quanti assistevano ai fatti, ha colpito all’addome uno dei due operatori. Offese e strattonamenti sono continuati finché uno dei poliziotti ha estratto la pistola in dotazione a scopo intimidatorio.

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