“Poteri e fondi”, asse multi-partisan per Roma

Riunione dell'assemblea capitolina allargata ai parlamentari dei diversi schieramenti, che chiedono: "Ora riforma". Raggi, Recovery così non basta

Piazza Venezia (Foto Omniroma)

(di Paola Lo Mele per Ansa)

Tutte le forze politiche di Roma unite nella battaglia per ottenere maggiori fondi e poteri. È l’ultimo tentativo del Campidogli per rilanciare uno dei dossier più datati della Capitale, al centro di innumerevoli richieste e pochissimi risultati concreti.

Nella riunione dell’assemblea capitolina, allargata ai parlamentari dei diversi schieramenti, viene approvato un documento all’unanimità e con sfumature diverse, tutti concordano su un punto: così non si può andare avanti, la città svolge le funzioni di Capitale e deve essere dotata di strumenti adeguati.

Ho avanzato questa richiesta a 4 governi che si sono succeduti dal 2016 e lo farò anche con il presidente Draghi“, afferma Virginia Raggi che ritiene, peraltro, insufficienti gli 8-10 miliardi previsti dal Recovery Plan per Roma: “Si può fare molto di più”. Il presidente della commissione affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, annuncia l’avvio dell’iter per una riforma costituzionale. “Teniamo fuori la campagna elettorale da questo cammino”, esorta. A breve dovrebbe partire l’esame di una proposta che modifica l’articolo 114, comma 3, della Costituzione.

Da Roma-Regione all’insieme di Comuni

Roberto Morassut per il Pd rilancia il suo cavallo di battaglia di una “Roma-Regione”, Fabio Rampelli (FdI) sottolinea la necessità di recuperare l’orgoglio “della romanità”, Sara De Angelis (Lega) punta sull’autonomia. Dal Movimento, Francesco Silvestri avverte: “I fondi del Recovery, in assenza di un quadro chiaro delle funzioni amministrative e di maggiori poteri, potrebbero smettere di arrivare”. Poi c’è la proposta del presidente dell’Aula Giulio Cesare Marcello De Vito: “Una delibera di Assemblea Capitolina che articoli il territorio del Comune di Roma Capitale in più Comuni, nel rispetto della legge Del Rio“. Ma la giunta Raggi ha fretta e il vicesindaco Pietro Calabrese non è d’accordo: “Per fare questo ci vuole tempo. Dobbiamo risposte ai romani, cose concrete, domani mattina”.

Dai sindacati alle imprese, tutti uniti per dare più poteri alla Capitale

Intervengono anche le imprese e i sindacati. “Agire sull’assetto di Roma Capitale può favorire guadagni di efficienza del sistema economico italiano”, dice il rappresentante della Camera di Commercio. Secondo Cgil, Cisl e Uil “la comunità nazionale deve assicurare il sostegno necessario alla città”. A fine seduta viene approvato un ordine del giorno che chiede di “avviare un percorso di metodo condiviso, sentiti i gruppi parlamentari del territorio romano”. L’obiettivo è “sostenere la piena attuazione della riforma in materia di poteri, risorse e funzioni di Roma Capitale”, prevedendo anche “uno strumento operativo di confronto istituzionale tra le commissioni parlamentari competenti, la Regione Lazio, la Città Metropolitana e Roma Capitale”. Il documento viene votato all’unanimità. Per qualche ora le diatribe politiche da pre-campagna elettorale vengono accantonate e le esigenze di Roma sembrano primeggiare. Ma è solo un primissimo step, l’asse ‘multi-partisan’ deve ancora dimostrare il suo valore sul campo . (ANSA).

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