La sconfitta di entrambi i candidati del Pd alle primarie del centrosinistra per due municipi di Roma
scuote il partito della Capitale. I due dem in corsa per la candidatura alla presidenza del III e dell’VIII municipio, sciolti dopo la caduta delle amministrazioni a 5 Stelle, hanno perso contro i rivali, espressione di forze civiche e di sinistra. A spuntarla nella ex circoscrizione del Nomentano, la terza, e’ stato l’ex assessore della giunta Marino Giovanni Caudo, la cui corsa, sostenuta anche da parte di alcuni dem, e’ partita da un appello di un gruppo di intellettuali.
“Grande Giovanni – esulta Marino, l’ex sindaco dimissionato dal partito davanti ad un notaio con le ormai note dimissioni in massa dei consiglieri – ancora una volta quando si esce dalle stanze dei capibastone si vince, e’ la democrazia!”.
Caudo, il professore di Urbanistica a Roma Tre che molti vedrebbero bene anche come futuro candidato a sindaco di Roma, ora dovra’ concentrarsi su una seconda e determinante sfida per
il municipio III: le urne del 10 giugno che designeranno il prossimo presidente. Tra i suoi sfidanti: un M5S ancora forte sui territori, che schierera’ la ex minisindaca Roberta Capoccioni; e un centrodestra in ulteriore consolidamento. A suo parere le primarie sono “un risultato straordinario che
parla di civismo e partecipazione e apre alla ricostruzione di una comunita’ politica coesa, unita e plurale”. Il Pd di Roma promette un sostegno leale a lui e al giovane Amedeo Ciaccheri che ha sconfitto il dem Enzo Foschi al municipio VIII di Garbatella. A festeggiare sono le forze civiche e di sinistra
che incassano due vittorie su due. Esultano Leu, il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio, l’ex capogruppo comunale di Sel Gianluca Peciola che twitta: “Un’onda civica e di sinistra si aggira per la citta’ e vuole rivoltarla. Per la giustizia sociale e il bene comune”.
Il Pd romano invece incassa l’ennesimo trauma. “Il vero sconfitto e’ Orfini”, affonda l’ex parlamentare Marco Miccoli.
“Il Pd, cosi’ come e’ oggi, non regge piu'”, sostiene il deputato Roberto Morassut. A dare un impulso positivo ci prova il governatore del Lazio Nicola Zingaretti che il 5 maggio chiama a raccolta, partiti, associazioni, comitati, “l’Alleanza del Fare”, a Roma. “Per rilanciare l’innovazione nel governo,
nessuna distrazione o pigrizia. C’e’ molto da realizzare: ora dobbiamo governare bene e radicare nei territori tante esperienze per ridare una speranza al cambiamento”, scrive su Facebook.