Pro vita a S. Giovanni: chi vuole l’aborto senta il battito del feto

Proposta durante la manifestazione “Scegliamo la vita”. Ma la piazza di fronte alla basilica è mezza vuota

La manifestazione contro l’aborto a Roma
La manifestazione contro l’aborto a Roma

Sono finiti i tempi del grande raduno del Family Day, quando nel 2016 al Circo Massimo arrivarono 100 mila persone contro le unioni civili del governo Renzi. Oggi a piazza San Giovanni per la manifestazione “Scegliamo la vita” c’erano sì e no 4 mila persone. Evidentemente il clima politico è cambiato, ma restano le proposte choc. Pro vita chiede che “il medico della ecografia pre aborto sia obbligato a mostrare l’ecografia alla donna e a far sentire il battito cardiaco”.

La 194? Per gli organizzatori tutela la maternità 

Il portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe, dice che è stata  “depositata l’altro ieri una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare un articolo della 194 semplicemente per far sì che il medico della ecografia pre aborto sia obbligato a mostrare l’ecografia alla donna e a far sentire il battito cardiaco. Non  è nessuna volontà di abrogare la legge, lo scopo è inserire una tutela in più anche perché la legge 194 si chiama tutela della maternità non legge sull’aborto”.

In Italia pochi aborti 

L’Italia nei fatti ha un tasso di aborto tra i più bassi del mondo. Secondo la relazione del ministero della Salute, nel  corso del 2020 le interruzioni volontarie di gravidanza sono state 66.413 (-9,3% rispetto al 2019).  Il tasso di abortività (numero di IVG ogni 1.000 donne residenti in Italia tra i 15 e i 49 anni) è di 5,4 per 1.000 (-6,7% rispetto al 2019), e il rapporto di abortività (numero IVG per nati vivi) è pari a 165,9 per 1.000 (-4,9% rispetto al 2019). Ciononostante Toni Brandi, presidente di Pro Vita è Famiglia, sono “milioni di bambini soppressi nel grembo delle madri perché bisogna  essere chiari: l’aborto è il peggiore degli omicidi perché perpetrato  contro l’essere umano più indifeso e cioè il bambino nel grembo. Per  questo siamo qui dire no alla legge 194”. Il basso numero di persone in piazza oggi però sembra dimostrare che questa non è proprio la priorità per gli italiani.

Il governo: non modificheremo la legge sull’aborto

Secondo gli organizzatori oggi in piazza c’erano 120 associazioni, ma nei fatti nessun politico. D’altronde anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, oggi contestata al Salone del Libro di Torino, ha affermato che il governo non vuole modificare la legge 194 sull’aborto. Semmai, per il governo, bisogna garantire il diritto all’obiezione di coscienza. Gran parte del centro sinistra ha definito una “barbarie” la proposta di Cogne 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014