Procuratore Terni: Altri minori da pusher, sanno tutto di droghe

E ignorano i pericoli

La droga

“Come è facile immaginare, gli uffici di una Procura di solito non sono gremiti di cittadini dotati di grande senso civico, ottenere prove dichiarative non è facile, dobbiamo ricorrere spesso alle intercettazioni. Per questo avere tutti quei ragazzi qui, pronti ad aiutarci, in un certo senso è stata una sorpresa. Sono stati come un coro”. Lo afferma, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, il procuratore di Terni Alberto Liguori, stupito dall’atteggiamento avuto dagli amici dei due adolescenti deceduti nei giorni scorsi e ai quali era stato ceduto un mix di sostanze.

“Allo stesso tempo mi ha stupito e sconvolto la naturalezza con la quale parlano di droga, la dimestichezza nello spiegare — a verbale —come cambia il colore della sostanza da violaceo se viene utilizzata la codeina, un sedativo antidolorifico, a biancastro se c’è solo il metadone – sottolinea il procuratore – Io stesso, addetto ai lavori, sono rimasto esterrefatto dal loro patrimonio di conoscenze, dalle informazioni tecniche che avevano. Si capiva che per loro noi siamo profondamente diversi: non si rendevano conto dell’importanza delle loro dichiarazioni, della gravità di aver già comprato droga, dando per scontato che quella sostanza provoca sollievo e non è così nociva. Insomma, come a dire: va bene, l’abbiamo comprata da lui, che male c’è? Noi siamo avanti, siete voi che non capite”.

“La verità – prosegue – è che i ragazzi non hanno colpa, siamo noi ad aver preparato per loro una società fatta in questo modo. È come quando accusiamo sempre e solo gli extracomunitari di spacciare, la realtà è che diamo la colpa agli altri, quando invece siamo noi. Anche laddove ci sia una componente extracomunitaria siamo comunque noi che tolleriamo. Sul web poi i ragazzi trovano di tutto, non faccio la morale, intendiamoci, ma in trent’anni ne ho viste tante, questa tragedia però mi ha segnato nel profondo”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014