“Il governo non può essere sordo al nostro grido di aiuto”: bandiere, striscioni e urla disperate dei lavoratori dell’hotel Sheraton di via del Pattinaggio a Roma davanti alla sede della Regione Lazio.
Sono un centinaio in presidio da questa mattina, età media e con famiglie alle spalle. Alcuni si sono conosciuti sul luogo di lavoro, sposati e conviventi si troveranno dal prossimo mese sotto lo stesso tetto senza uno stipendio: in totale sono 164 i dipendenti che perderanno il lavoro.
“Per loro la nostra professionalità costa troppo”, hanno dichiarato in coro gli ormai ex dipendenti , che protestano con il sostegno di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.








Lo Sheraton “ha iniziato alcuni lavori per rendere la struttura più lussuosa e al tempo stesso sta licenziando i dipendenti più cari”, spiegano.
“È da quando ho 20 anni che lavoro per ottenere un contratto a tempo indeterminato e oggi mi dicono che costo troppo”, ha commentato una receptionist in protesta.
Parallelamente si sta svolgendo anche un incontro tra i sindacati, i rappresentanti dello Sheraton e una delegazione della Regione Lazio. “Speriamo ci sia un risvolto positivo. Questa oggi è la nostra ultima chance, dopodiché arriveranno le lettere di licenziamento”, ha dichiarato un impiegato dell’ufficio del personale con 35 anni di anzianità.