La legge – che prevede pene fino a 3 anni di carcere – e’ stata firmata dal presidente Andrzej Duda e diversi paesi dell’Unione Europea hanno protestato in un clima di grande diffidenza. Le reazioni piu’ dure sono arrivate da Israele, che ha accusato il governo polacco di limitare la liberta’ di espressione. “Ora e sempre l’ebreo e’ presente” e “Assassini” hanno gridato i manifestanti. Sul posto, oltre alla presidente della comunita’ ebraica di Roma Ruth Dureghello era presente il vice presidente della Regione Lazio Massimiliano smeriglio.


Gli esponenti della comunità ebraica sono stati ricevuti dal personale dell’ambasciata polacca che ha tenuto a sottolineare di “essere aperti a parlare delle incomprensioni che accompagnano la legge approvata in Polonia. Una legge concepita con il fine principale di combattere la negazione e la falsificazione della verita’ sull’Olocausto, ivi compreso lo sminuire la responsabilita’ dei veri colpevoli di questi crimini.
Per l’ambasciata la legge concepita come difesa da chi attribuisce allo Stato e al popolo polacco, pubblicamente e contrariamente ai fatti, la corresponsabilita’ per i crimini nazisti compiuti dal Terzo Reich, inducendo in errore e ledendo le vittime-cittadini della Polonia, sia di origine ebraica che polacca”: