Quartaccio in stile Gomorra: 20 arresti per narcotraffico

A capo dell'organizzazione Ada Salvucci, soprannominata donna Imma come il personaggio della serie tv ambientata a Napoli

Questa mattina nella borgata ‘Quartaccio’ a Roma, sono state eseguite 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere per violazione sulla legge degli stupefacenti.

La compagna di Massimo Vastante (conosciuto come ‘Sanpipponio’ ) Ada Salvucci, con i figli Ivan Spina e Alessandro Vastante, insieme a Mattia Carletti e Jacopo Vannicola, avevano intrapreso una attività di spaccio di sostanze stupefacenti dall’interno dello stabile dove vivevano.

Durante le indagini sono emerse molte analogie fra la realtà osservata e quella dei quartieri napoletani infettati dalle mafie, raccontati nella serie tv Gomorra. In particolare, l’attinenza fra la personalità di Salvucci e la figura di Imma, moglie del boss di camorra Pietro Savastano. Affinità che ha portato i detective a ribattezzare l’operazione come ‘Donna Imma’.

Le indagini hanno dimostrato ampiamente la capacità della compagine criminale di produrre reddito attraverso il narcotraffico. Durante la perquisizione odierna a casa della donna, sono stati rinvenuti e sequestrati orologi di valore tra cui 3 Rolex, un Cartier ed un Patek Philippe oltre a 12 mila euro in contanti ed un disturbatore di frequenza (Jammer). Il fatturato annuo dell’organizzazione, difficilmente quantificabile, ma che si misura in milioni di euro, è stato stroncato.

L’attività di polizia giudiziaria è iniziata nel 2015, durante le ricerche di un pericoloso rapinatore latitante. Il 6 agosto 2015 Massimiliano Vastante, noto al secolo come “Sanpipponio”, sottoposto a diverse misure restrittive, è scomparso mentre era ricoverato presso il policlinico Gemelli, facendo perdere le proprie tracce. Noto in tutto il Lazio, ma anche nelle regioni vicine, per rapine a mano armata a istituti di credito era ricercato attraverso appostamenti nel quartiere.

La compagna del latitante, avevano intrapreso l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti per mantenersi ma anche per finanziare la latitanza di Vastante, ormai costretto a nascondersi per sfuggire alle Forze dell’Ordine.

 

 

Durante una delle perquisizioni nell’abitazione di Salvucci gli investigatori sono entrati in possesso di dati telefonici e proprio l’analisi sugli Imei dei telefoni ha permesso di individuare il latitante e arrestarlo il 16 aprile 2016, poco prima che questi tentasse di lasciare il territorio nazionale in favore di quello spagnolo o delle Canarie, dove asseriva – intercettato – di avere proprietà immobiliari. Rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, l’uomo è morto il 2 settembre dello stesso anno.

La cattura e la successiva morte del compagno di vita di Salvucci, non hanno fermato l’attività di spaccio di stupefacenti organizzata dalla donna e dai suoi sodali che, inoltre aveva ampliato il bacino d’utenza, affinato le modalità operative e diversificato la tipologia della sostanza venduta. Pertanto, nel 2017 e 2018, la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato Primavalle ha svolto una complessa ed articolata attività d’indagine con la quale è giunta ad accertare la sussistenza di un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti nel rione denominato ‘Quartaccio’.

 

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