Sei porte forzate e poi in fuga per via della Mantellate dalla stessa porta dove, la settimana prima, erano evase altre quattro persone.
Nei giorni del 2020 funestati dalle notizie sul coronavirus e su fughe, morti e proteste nelle carceri italiane, un episodio di cronaca di tanti anni fa racconta un’evasione di massa che ha riguardato anche la città di Roma e che è pressoché sconosciuta al grande pubblico.
Siamo nel 1975. Dal celebre penitenziario romano di Regina Coeli, la sera del 10 novembre evadono un massa tredici detenuti. Tra loro ci sono Laudovino De Santis detto “lo Zoppo”, 28 anni, che da lì in poi avrebbe iniziato una lunga carriera criminale e i giovanissimi Nicolino Selis ed Edoardo Toscano, a breve noti alle cronache nelle vicende delle Banda della Magliana.
Secondo le cronache dell’epoca, i detenuti si sarebbero spostati dal centro clinico del carcere, situato al terzo piano, al parlatoio, collocato al pian terreno e raggiunto grazie a un ascensore. Qui, i detenuti avrebbero forzato sei porte prima di raggiungere l’uscita di via delle Mantellate, dove ad attenderli ci sarebbero state le auto di complici.
A ridosso dell’evasione della settimana precedente, era stato arrestato un agente di custodia cinquantenne accusato di “procurata evasione continuata e aggravata”,