(di Paola Lo Mele per Ansa)
Perde pezzi la maggioranza a 5 stelle di Roma. Dopo l’addio della quinta eletta, il M5s può fare conto in consiglio comunale su 25 rappresentanti su 49 compresa la sindaca, ovvero solo uno in più rispetto all’opposizione. Non solo: tra i 25 ci sono anche i quattro pentastellati della cosiddetta ‘fronda’ che non risparmia critiche alla prima cittadina e che alla sua ricandidatura preferirebbe una candidatura condivisa con l’ala progressista. Una grana all’orizzonte per Virginia Raggi e la sua corsa – per ora quasi ‘solitaria’ – per il bis in Campidoglio. L’addio della quinta consigliera eletta con il Movimento è arrivato in apertura della seduta di ieri dell’assemblea capitolina.
Gemma Guerrini ha detto senza mezzi termini: “Ho sempre onorato con lealtà il mandato che gli elettori mi hanno affidato e dichiaro la mia volontà di continuare a farlo. Non supporterò nessuna forza politica che sosterrà la candidatura dell’attuale sindaca alle prossime elezioni amministrative. Fino ad oggi e nonostante tutto ho sempre sostenuto il M5s, non lesinando contributi critici – ha aggiunto -. Ma oggi il M5s ha ufficialmente cambiato veste e natura”. Da inizio consiliatura le altre quattro consigliere che hanno lasciato la maggioranza sono: Simona Ficcardi passata ai Verdi, Cristina Grancio, ora nei socialisti, Monica Montella e Agnese Catini. Tre di loro hanno abbandonato nell’ultimo periodo mettendo a rischio la maggioranza, che ora tra i 25 rappresentanti su 49 conta non solo la sindaca ma anche il presidente dell’Aula Giulio Cesare Marcello De Vito.
Quest’ultimo, visto il suo ruolo, spesso non non vota e di recente è entrato in rotta di collisione con il resto del Movimento sulla questione degli ambulanti, facendo approvare una mozione che di fatto sconfessa la scelta di Raggi di bloccare le proroghe. In questo clima, il Pd – a cui ancora manca un candidato sindaco ufficiale – attacca a testa bassa: “In vista delle elezioni si fa il vuoto intorno alla sindaca. Virginia Raggi ha ancora la maggioranza per governare?”.
“La sindaca prenda atto che in Campidoglio ha più consulenti che consiglieri, farebbe meglio a dimettersi e liberare la Capitale”, rincara FdI. Lo stesso gruppo guidato da Andrea De Priamo, dopo l’assunzione e le immediate dimissioni della compagna dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, annuncia un esposto alla Corte dei Conti per far luce più in generale sulle nomine in Campidoglio: “Solo nel 2020 la giunta pentastellata ha speso 5,3 milioni di euro e più del doppio di Milano”.
Tornando alle amministrative e alle mosse del PD, solo ieri Enrico Letta ha ribadito che “Gualtieri è una grande opportunità. Ma ho fermato tutto per assumermi la responsabilità avendo tutti i dati”, ha spiegato. Qualche novità potrebbe arrivare dopo Pasqua e resta la possibilità, seppur remota e ipotetica, della carta Zingaretti. Non meno confuso il panorama nel centrodestra, dove la Lega insiste sulla corsa di Guido Bertolaso, ma lui continua con i ‘no grazie’. “Sarebbe un sogno, ma sono vecchio ed esausto per questo sforzo – ha ribadito oggi in un’intervista – Finito di vaccinare l’ultimo lombardo torno negli spogliatoi e ricomincio a fare il nonno”.