Raggi chiede aiuto al governo per i Piani di zona

Chiede una “cabina di regia” per coordinare le azioni che garantiscano la “tutela del bene pubblico”.

virginia raggi
virginia raggi

La sindaca Raggi ha chiesto aiuto al Governo per gestire l’intricata vicenda dei Piani di Zona. Lo scrive oggi la pagina romana del Corriere della Sera, secondo cui la prima cittadina avrebbe scritto tre giorni fa ai ministri della Giustizia e delle Infrastrutture (Bonafede e Toninelli), al capo della procura Pignatone, al presidente del Tribunale Monastero e al governatore Zongaretti chiedendo la costituzione di una “cabina di regia” per coordinare le azioni che garantiscano la “tutela del bene pubblico”.

Il Campidoglio  – spiegano sul Corsera – prova da due anni a risolvere una vicenda complicata da decine di indagini per truffa, migliaia di cittadini che forse saranno costretti a rendere quanto incassato per case vendute a prezzo di mercato e comitati di quartiere che chiedono al presidente Mattarella di intervenire.

“E’ evidente che Roma Capitale non può gestire isolatamente situazioni complesse, né può costituirsi come unico argine a possibili ipotesi di truffa e raggiro” – si legge nella lettera, dove la sindaca però precisa che Roma Capitale non “abdica alle sue funzioni” ma riconosce piuttosto un “limite della propria azione” rispetto a competenze “che esulano le funzioni di un ente locale”.

Il timore della Raggi è che i quartieri ad edilizia convenzionata “mutino la loro natura, sospinti anche da interessi economici e creditizi legittimi, quanto in contrasto, in taluni casi, con la finalità di assicurare un accesso agevolato al mercato delle abitazioni”.

Da parte sua, la Giunta 5s aveva istituito una Commissione speciale di indagine per provare a mettere ordine al guazzabuglio di pratiche che erano state gestite negli ultimi anni, sembrerebbe, con molta leggerezza. Non solo, il Comune ha anche revocato alcune convenzioni edilizie (come a Borghetto dei Pescatori) e sta provando a fornire servizi essenziali (fogne strade e illuminazione) a palazzi ormai abitati da anni. Ma la strada è ancora lunga.

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