Raggi risponde a Cusenza, “io incapace? no, voglio cambiare Roma”

La sindaca ribatte al duro attacco del direttore del Messaggero che le chiede di dimettersi perché è "un'incapace e Roma muore"

“Incapace. L’insulto ripetuto migliaia di volte per offendere, per colpire personalmente l’avversario. Me lo hanno ripetuto i politici di professione, me lo hanno urlato i Casamonica, me lo dice normalmente chi non ha argomentazioni. Questa mattina al coro si è unito anche il giornale di Caltagirone: non una critica ma il solito insulto personale”. Così in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi commentando il reportage del Messaggero sui tre anni del suo mandato.

In un lungo editoriale il direttore Virman Cusenza le chiede di “passare la mano” perché “Roma muore, Raggi è incapace”.

“Altro che incapace – risponde la sindaca – Io sono determinata. Determinata a cambiare la mia città, a dare voce a chi non l’ha mai avuta e a lottare per chi è sempre stato abbandonato e disprezzato da quei “capaci” che hanno azzannato Roma e l’hanno messa in ginocchio. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Ma che avremmo invertito la rotta. E lo stiamo facendo”, prosegue nel lungo post Virginia Raggi nel quale ricorda alcune delle cose fatte dalla sua giunta.

Secondo Cusenza “la catastrofe agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile. La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina: ci inghiottono le voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono spazi pubblici. Se si è miracolosamente scampati agli incendi dei bus o alla rovinosa caduta delle scale mobili della metro, è impossibile persino sbarcare nel centro della Capitale per le stazioni chiuse”. E a quel che definisce “Disastro Capitale” il Messaggero dedica poi due pagine analizzando i problemi della città: strade, trasporti, verde, burocrazia, conti in dissesto decoro, burocrazia e rifiuti.

Accuse alle quali, in un lungo post su Facebook la Raggi risponde punto per punto. “Lentamente  – scrive stiamo abbattendo quel muro di ipocrisia che per anni ha coperto il malaffare e la corruzione della capitale d’Italia. Ma perché nessuno mai ha abbattuto le villette dei Casamonica? Perché nessuno si è indignato quando hanno dato alle fiamme uno dei quattro impianti che gestiva il 25% dei rifiuti di Roma? – continua la sindaca – Perché fino all’arrivo di questa amministrazione non è mai stato imposto un contratto a Cerroni per la raccolta dei rifiuti? Perché tutti hanno taciuto quando Atac assumeva gli amici degli amici indebitandosi per oltre un miliardo di euro? Perché nessuno ha mai mostrato le strade nuove che abbiamo rifatto in questi tre anni? Perché nessuno ha mai parlato della nostra lotta agli scrocconi, quelli che occupano abusivamente e senza titolo le case popolari? Perché nessuno ha mai fatto riferimento alle oltre 1.200 case popolari che questa Amministrazione ha assegnato ai più fragili? Perché nessuno ha mai voluto raccontare i milioni di euro stanziati per le politiche sociali? Perché nessuno ha mai detto qualcosa quando per decenni non è stata fatta la manutenzione alle linee della metropolitana o non sono stati acquistati gli autobus? Perché hanno aperto i campi rom e ci hanno lucrato? Forse tutto questo faceva comodo a qualcuno. Io mi oppongo e mi sono opposta a questo sistema. Roma la difenderò a spada tratta perché la amo”.

 

 

 

 

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