Dai primi risultati, su circa il 10% di schede scrutinate, il referendum costituzionale segna la vittoria del Sì, in vantaggio con il 69,23% contro il 30,77.
Un “risultato storico e straordinario”, è la “dimostrazione che il M5s per l’ennesima volta è riuscito a interpetare con un’ampia conferma del voto, l’interesse dei cittadini, siamo riusciti a dimostrare di essere motore e traino di questa legislatura”. Lo ha detto Vito Crimi, capo politico del M5s, commentando a Montecitorio le proiezioni sull’esito del Referendum per il taglio dei parlamentari. “Ricordo che dal 2013 si fa il canto funebre del M5s come se dovesse sparire da un momento all’altro – ha aggiunto Crimi -: non solo siamo ancora qui ma abbiamo dimostrato di essere trainanti e motore del cambiamento”. Crimi ha poi voluto ringraziare “tutti coloro che sono andati a votare in questo periodo di emergenza Covid in cui la paura di recarsi ai seggi è stata anche usata strumentalmente. Gli italiani si sono alzati e andati a votare per dire un sì convinto alla riforma”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è “soddisfatto” del risultato del Referendum. E’ quanto si apprende da fonti del Pd. Secondo il segretario, con il voto viene “confermata la validità della scelta del Pd”. Adesso, aggiungono le fonti, per Zingaretti bisogna andare “avanti con le riforme”. “Rappresenteremo – assicura il leader Dem – anche molte delle preoccupazioni di chi ha votato no reputando insoddisfacente solo il taglio dei parlamentari”.
Per quanto riguarda le regionali dalle prime proiezioni Rai, in Veneto il candidato di centrodestra Luca Zaia è nettamente in testa con il 74,2% su Arturo Lorenzoni (centrosinistra) fermo al 16,01%.
In Liguria Giovanni Toti (centrodestra) è avanti al 52,9% su Ferruccio Sansa (centrosinistra) al 39%.
In Toscana Eugenio Giani (centrosinistra) è in vantaggio (di poco più di 4 punti ) al 46,4% contro la sfidante di centrodestra Susanna Ceccardi al 42,1%.