Regione, norma salva Tredicine a firma M5S e centrodestra

Chiedono che i venditori di bibite e panini siano riconosciuti come esercenti storici. E sullo spostamento delle bancarelle, ok ma in zone dello stesso valore

Immagine di repertorio (Foto Omniroma)

Colpo di scena sul destino dei camion bar e della bancarelle davanti ai monumenti. Sembra che, a differenza della sindaca Raggi, per gli esponenti del M5S in Regione i rivenditori di bibite e gelati dovrebbero essere considerati come “attività tradizionali”. Secondo quanto riporta il dorso locale del Messaggero, Roberta Lombardi e Francesca De Vito, insieme a quattro consiglieri del gruppo di Forza Italia, hanno presentato degli emendamenti al Testo unico per il commercio (oggi in discussone in commissione Attività produttive) a favore degli ambulanti.

Precisamente, si chiede di modificare la parte dell’articolo 33 relativa a locali e botteghe storiche, che riconosce lo status anche agli “urtisti” (venditori di souvenir) che occupano l’area da almeno 50 anni, allargando il riconoscimento anche  “ai rivenditori di bibite e gelati, caldarroste, libri, frutta tipica, granite, svolte continuativamente in modo documentabile dai medesimi soggetti, loro discendenti, eredi o aventi causa”.

Secondo il quotidiano la consigliera Lombardi sembra abbia  tolto la firma agli emendamenti  relativi all’articolo 33, lasciando tutto in mano alla De Vito. Che spiega la ragione della richiesta, precisando che “se esistono da almeno 50 anni e con tutti gli atti amministrativi autorizzati, non si capisce perché non debbano essere riconosciuti come tradizionali”.

Una motivazione che ricorda il testo, ricorda il quotidiano romano, presentato alla Regione lo scorso novembre da Altiero Tredicine quando è stato chiamato a esprimere un parare in qualità di presidente dell’Apre Confesercenti.

La richiesta prevede inoltre anche la reintroduzione del principio di equivalenza per lo spostamento dei banchi, in modo garantire agli ambulanti un nuovo posto nello stesso ambito. “I criteri e le modalità per disporre l’eventuale spostamento delle attività tradizionali – si legge nell’emendamento a firma grillina e presentato in maniera analoga anche da Forza Italia – con l’accordo degli interessati, nel medesimo ambito, mantenendo la qualifica di attività tradizionale”.

 

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