Locali sanificati, guanti, mascherine e gel igienizzanti alla porta. Cartelli agli ingressi per indicare il numero di accessi consentito. Le librerie di Roma hanno riaperto ieri i battenti, dopo la chiusura imposta dal decreto di governo a metà marzo scorso per fronteggiare l’epidemia da Covid-19. Nonostante la pioggia, alla Feltrinelli di via Vittorio Emanuele Orlando, nei pressi di piazza Esedra, ci sono piccole file di utenti in attesa. Si aspetta in due, o tre per volta, a distanza di oltre un metro lungo il marciapiede. Uno esce, l’altro entra.
“La gente c’è, stiamo contingentando gli ingressi, ma non siamo in grado ancora di dare dei numeri”, spiega una commessa. Non solo i punti vendita delle grandi catene, però, hanno tirato su la saracinesca questa mattina, ma anche le piccole librerie indipendenti. Da Altroquando, in via del Governo vecchio, l’orario è dalle 10 alle 17 ma se ci sono altre necessità si può fissare un appuntamento. Alessandro Alessandroni, libraio di Altroquando e presidente di Ali Roma, racconta: “È andata bene, nonostante la pioggia la gente c’era, ma è stato tutto molto tranquillo, non c’è stato affollamento e tutti i clienti hanno comprato almeno due libri. Altri sono passati da fuori a salutarci. Insomma, una giornata positiva”.






Alla libreria Koob di piazza Gentile da Fabriano, in zona Flaminio, l’apertura è stata dalle 10 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 18. L’accesso è stato consentito uno per volta, con mascherina o comunque una protezione su bocca e naso, guanti e disinfettante per le mani sono stati forniti all’ingresso e i clienti hanno seguito un percorso obbligato tra gli scaffali. “È andata meglio di quanto ci aspettassimo – spiega Paolo Nicoletti Altimari della libreria Koob -. Abbiamo avuto anche un momento di fila e ne sono rimasto sorpreso. C’è stata gente di continuo, ho dovuto chiudere un po’ più tardi. Abbiamo avuto la sensazione che i libri siano necessari e che davvero la gente aspettasse la nostra riapertura. Ci siamo sentiti circondati da grande affetto”.
Anche da Giufà a San Lorenzo, dove è stato chiuso lo spazio della caffetteria, ma la libreria è rimasta aperta dalle 10 alle 18, “c’è stata una grande accoglienza rispetto alla nostra apertura”, spiega Francesco Mecozzi. I locali sono stati sanificati e anche qui gli accessi sono stati contingentati. “La pioggia non ha aiutato perché oggi nel quartiere c’era meno gente, molti però sapevano che stavamo aprendo e alcuni sono passati anche solo per salutarci. È chiaro che è un esperimento pilota, e bisognerà vedere che accadrà nei prossimi giorni, ma siamo stati contenti. Pensavamo ci fosse un calo delle consegne e invece abbiamo lo stesso numero della scorsa settimana – aggiunge Mecozzi -, potrebbe essere positivo per il futuro il connubio tra le due formule, tra chi viene e chi ordina e sceglie la consegna a casa. Tra l’altro molti ci stanno chiedendo di portare a domicilio libri per fare regali e sorprese di compleanno, quindi stiamo diventando anche messaggeri di auguri”.