Cassonetti pieni, tir carichi di rifiuti fermi difronte a impianti Ama che funzionano a meta con le vasche stracolme, e lunedì prossimo lo sciopero degli operatori della raccolta: il neosindaco Gualtieri deve fare i conti con un sistema ormai al collasso dopo il ponte di Ognissanti. Al punto che ieri pomeriggio l’azienda comunale ha dovuto fermare di nuovo i camion autocompattatori pieni della raccolta giornaliera e sospendere lo scarico dei rifiuti nel sito di stoccaggio e trattamento meccanico e biologico di Rocca Cencia, l’unico di proprietà Ama in grado di ricevere, trattare e ripulire i rifiuti indifferenziati per poi mandarli al Nord per essere smaltiti. Lo riferisce ‘La Repubblica’ in un ampio articolo sulla situazione ancora emergenziale dei rifiuti nella Capitale.
Nella vasca del Tmb di Rocca Cencia i rifiuti arrivano ormai al soffitto e rimangono anche da smaltire almeno 600 tonnellate di balle di scarto e combustibile da rifiuto da mandare negli impianti di Albano e all’inceneritore di San Vittore. In tutto , tra rifiuti in vasca e balle stoccate , ci sono 3000 tonnellate di rifiuti indifferenziati accumulati negli ultimi giorni in attesa di essere trattati e smaltiti.
E la raccolta e i camion Ama si bloccano; ieri sera circa 70 autocompattatori dovevano ancora scaricare il carico di rifiuti raccolti nei quartieri soprattutto dai quadrante est e sud , da Laurentino fino al VI municipio come Prenestino, Tiburtino ma anche Salario e quartiere Africano.
Si lavora in piena emergenza e si dà la priorità ai rifiuti indifferenziati, con i1 risultato di mandare in stallo la differenziata. La coperta di Ama è del resto sempre troppo corta perché, secondo operatori aderenti al gruppo Lila – lavoratori idee lavoratori idee lavoratori Ama – sentiti da ‘La Repubblica’ almeno il 30 per cento dei circa 250 camion che ogni giorno girano a svuotare i cassonetti è fermo con ii carico pieno di fronte impianti.
Camion fermi, raccolta in apnea, cassonetti pieni, rifiuti in strada. Gli operatori Ama del gruppo Lila chiedono di ridurre ia raccolta indifferenziata con un sistema di raccolta basato su postazioni di cassonetti presidiati da operatori Ama, le cosiddette “microisole ecologiche”. Ma non è solo un problema di mezzi su strada. Gli impianti Ama e i macchinari sono vetusti . Nel Tmb di rocca Cencia a causa di lavori di manutenzione è attivo solo uno dei due nastri che portano i rifiuti al tritovagliatore e la metà tra i 15 operatori che a turno lavorano nell’impianto è parzialmente idoneo , ovvero non possono manovrare gru, gestire ia sala manovra, i nastri trasportatori.
Il personale Ama è in agitazione e lunedì 8 ci sarà un presidio organizzato da tutte le sigle sindacali per il rinnovo contrattuale. Uil trasporti chiede da tempo di sbloccare il piano di assunzioni che dovrebbe includere 100 nuovi netturbini, 13 elettrauti, 5 carrozzieri, 17 meccanici, e altre figure. Ma anche la Cisl alza la voce. “Il piano di spazzamento straordinario rappresenta un importante elemento di discontinuità, ma bisogna adeguare l’impiantistica, che costa alla collettività 70 milioni annui, e attestarsi su percentuali realizzabili di raccolta differenziata – spiega a ‘La repubblica’ il segretario generale Fit Cisl Lazio Marino Masucci – servono almeno 8OO lavoratori per colmare i deficit di organico di Ama e almeno mille tra spazzatrici, mezzi a vasche e macchine”.