Rifiuti, dopo accordo di Aprilia Raggi punta sull’Abruzzo

In alcune zone della città, cassonetti stracolmi e spazzatura in strada. Resta valido l'appello a tutte le regioni perché aiutino la Capitale

I rifiuti in strada

Dopo l’incendio del Tmb Salario che ha innescato la crisi nella gestione dell’immondizia romana, ieri è stato firmato un accordo che consentirà di portare ad Aprilia (Latina) parte dell’indifferenziata che finiva nell’impianto andato a fuoco martedì scorso. Un’intesa che, almeno sulla carta, spiegano le istituzioni competenti, mette in sicurezza Roma dall’emergenza nel periodo natalizio e per circa un mese.

Per sbloccare la situazione, è scesa in campo direttamente la Regione Lazio autorizzando sia il conferimento di maggiori scarti nel sito di Colleferro (Colle Fagiolara), sia la sua apertura domenicale.

Ma la sindaca Virginia Raggi si mostra cauta: “Oggi si è fatto un importante passo in avanti. Io però sono convinta che ci sia ancora molto da lavorare perché, comunque, dobbiamo assicurare Roma nella gestione delle tonnellate che venivano lavorate all’impianto Salario andato a fuoco”.

Intanto l’Ama, la municipalizzata dei rifiuti, sta intensificando gli sforzi per arginare la crisi ormai visibile a macchia di leopardo in alcune zone della città, tra cassonetti stracolmi e sacchetti in strada

La situazione resta infatti precaria e rischia di ritornare problematica tra un mese. Ed infatti, in un ottica di più lungo periodo, si sta lavorando per trovare futuri sbocchi in altre regioni italiane: dal Piemonte, dopo la disponibilità mostrata dalla sindaca Chiara Appendino, all’Abruzzo. Al fine di prorogare anche nel 2019 l’accordo che permette di trasportare in quest’ultima regione parte dei rifiuti Roma, dal Campidoglio è partita una lettera, sollecitata nei giorni scorsi proprio dall’Abruzzo.

L’appello fatto, all’indomani del maxi rogo su via Salaria, sia dalla sindaca Raggi, sia dal ministro Sergio Costa, resta rivolto a tutte le Regioni italiane: aiutare la Capitale nel momento del bisogno.

L’accordo raggiunto tra Rida Ambiente, il privato che gestisce l’impianto di Aprilia, e la società regionale Lazio Ambiente, titolare della discarica a Colleferro (Roma) dove dovranno finire gli scarti di lavorazione dei rifiuti della Capitale, era considerato decisivo per arginare il caos nell’immediato.

Nell’impianto di Aprilia saranno trattate, oltre alle 100 tonnellate al giorno abituali provenienti da Roma, altre 300 tonnellate di rifiuti della capitale. Per fronteggiare la potenziale emergenza, oltre ad Aprilia, le 800 tonnellate di rifiuti trattate nel Tmb Salario dovrebbero essere portate anche negli impianti di Colfelice a Viterbo e al tritovagliatore di Ostia

Secondo una nota diffusa dal gestore Rida, l’accordo ha una durata di 120 giorni e prevede un anticipo da parte della società apriliana di 5.5 milioni di euro per sbloccare gli slot di discarica di Colleferro, come richiesto dalla Lazio Ambiente, società di cui la Regione Lazio è l’unica azionista.

Ci sono poi le trecento tonnellate di rifiuti al giorno che verranno portati a Ponte Malnome, per essere trasferiti dai cosiddetti “squaletti”, che li raccolgono dai cassonetti, in camion più grandi che andranno poi negli impianti di trattamento.

Una quantità inferiore a quella indicata da alcuni rumors di questi giorni secondo cui a Ponte Malnome sarebbero finite 1000 tonnellate di rifiuti al giorno. Dal Campidoglio spiegano che Ponte Malnome, che non verrà impiegato come sito di stoccaggio, sarà utilizzato per massimo 6 mesi, un tempo limite in cui il Comune impegna Ama a individuare e reperire l’area che dovrà sostituire le attività di trasferenza precedentemente svolte al Salario.

Entro un anno Ama dovrà reperirne almeno altre tre, ed entro due anni dovrà completare il sistema integrato con tutte le aree di trasferenza, ognuna per un bacino di massimo 300.000 abitanti. Nel provvedimento che verrà approvato dalla Giunta capitolina è prevista anche la creazione di una cabina di regia permanente che avrà la funzione di controllo e monitoraggio delle attività svolte da Ama.

A farne parte saranno non solo gli assessorati municipali e capitolini di competenza ma anche la presidenza della commissione capitolina Ambiente. “Novità più importante è che l’attività di controllo si svolgerà anche su segnalazione dei cittadini. Inoltre la cabina di regia avrà il compito di supporto e condivisione nell’individuazione delle aree di trasferenza”, fanno sapere fonti di Palazzo Senatorio.

 

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