È prevista per oggi la riunione della cabina di regia sui rifiuti di Roma al ministero dell’Ambiente chiesta con urgenza dalla sindaca di Roma Virginia Raggi in una lettera al ministro Costa inviata venerdì scorso.
La chiusura temporanea della discarica di Colleferro rischia di gettare la Capitale in una situazione di emergenza. È stata la stessa azienda capitolina per i rifiuti, Ama, nei giorni scorsi ad annunciare in una nota di aver “allertato le autorità competenti al fine di scongiurare il determinarsi di una situazione di emergenza e di eventuale rischio igienico-sanitario, richiedendo l’immediata individuazione di uno o più siti alternativi” a seguito dello stop temporaneo della discarica di Colleferro che chiuderà definitivamente il 31 dicembre del 2019 ed ora è ferma “a causa di un grave incidente sul lavoro”, aveva spiegato Raggi nella stessa nota in cui annunciava che l’amministrazione capitolina sta lavorando a “un’ordinanza che permetta di conferire un quantitativo maggiore di rifiuti “nella discarica di Civitavecchia, dove Ama già smaltisce parte dei rifiuti urbani di Roma”.
Raggi nella stessa occasione ha ribadito: “Si è ancora in attesa che la Regione Lazio indichi i siti definitivi per lo smaltimento dei rifiuti come previsto dalla normativa, in vista dell’annunciata chiusura della stessa discarica di Colleferro”. Tuttavia dalla Regione Lazio, come manifestato anche in precedenti occasioni, l’assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani ha chiesto che sia il Comune di Roma a individuare dei siti di stoccaggio e una soluzione in vista della chiusura definitiva della discarica di Colleferro.
“Vanno bene le riunioni purché non diventino una scusa per confondere ruoli, compiti e perdere altro tempo. È l’ora delle decisioni. Per evitare una crisi che chiediamo da tempo di scongiurare occorre che ciascuno si assuma le proprie responsabilità – ha affermato Valeriani -. Se il Comune non individuerà nelle prossime ore soluzioni che gli competono per i compiti di raccolta e smaltimento, useremo i poteri sostitutivi per superare la loro inerzia”.