Rifiuti: slitta collaudo Tmb Inviolata. Sindaco Guidonia Montecelio: “Legittime le manifestazioni di dissenso”

"L’impianto dista in linea d’aria esattamente 2.680 metri dalla cameretta in cui dormono i miei tre figli e anche da padre comprendo le preoccupazioni di tutti. Nessuno, però, si illuda che le proteste, da sole, possano cambiare la situazione", ha detto il primo cittadino Mauro Lombardo

Un centinaio di persone si sono ritrovate, questa mattina, in presidio in via dell’Inviolata a Guidonia Montecelio. La strada è quella che dà l’accesso al Tmb, impianto che dovrebbe accogliere in futuro parte dei rifiuti romani. Ad allarmare i residenti è stato l’annunciato avvio del collaudo del Tmb, poi però rinviato per ragioni estranee alla protesta.

“Abbiamo appurato direttamente dalla voce degli amministratori straordinari di nomina prefettizia della Ambiente Guidonia Srl che oggi non avrà inizio l’annunciato collaudo dell’impianto di Tmb dell’Inviolata – spiega il sindaco Mauro Lombardo -. Appare però evidente che questo avverrà a breve, anche se al momento non è stabilita alcuna data. Guidonia Montecelio, dopo questa apertura, avrebbe un’altra attività che impatta negativamente sul territorio e, in particolare, su un’area che per vocazione dovrebbe essere un attrattivo parco naturalistico e archeologico”.

“È un problema – prosegue Lombardo – che ereditiamo dal passato, con il quale siamo costretti a confrontarci. Ritengo legittime e giustificate le manifestazioni di dissenso che sono preannunciate e che saranno organizzate. Le sosterrò perché, ne sono certo, rimarranno nel perimetro della civile e pacifica protesta. L’impianto dista in linea d’aria esattamente 2.680 metri dalla cameretta in cui dormono i miei tre figli e anche da padre comprendo le preoccupazioni di tutti. Nessuno, però, si illuda che le proteste, da sole, possano cambiare la situazione. L’impianto chiuderà solo se saranno annullate le autorizzazioni ambientali concesse della Regione Lazio, oppure se sarà revocata l’ordinanza del sindaco Gualtieri che, lo scorso luglio, dopo meno di venti giorni dal mio insediamento, ha imposto un suo collaudo, a tappe forzate, per risolvere l’emergenza rifiuti della Capitale”.

Una vicenda, quella del Tmb di Guidonia che si trascina da un decennio, da quando venne autorizzato alla costruzione e, seppur realizzato, non é stato mai collaudato. Il commissariamento della società proprietaria ha rallentato ulteriormente le procedure fino a questa estate quando, da Regione Lazio e Città Metropilitana è arrivato il via libera al collaudo, propedeutico all’attivazione.

La capacità di smaltimento di 600 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno è ritenuta una parziale soluzione per superare la crisi dovuta all’incendio del Tmb di Malagrotta, avvenuto il 15 giugno scorso. “Qui faccio la raccolta differenziata da una vita – ha raccontato una anziana donna tra i manifestanti – mi becco la multa se sbaglio, e comunque mi devo prendere i rifiuti indifferenziati di Roma che non fa la raccolta differenziata”.

Il Comune di Guidonia Montecelio, ricorda il sindaco, “contro entrambi questi atti amministrativi, ha presentato ricorso al Tar per il loro annullamento. Il giudizio contro l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) è stato instaurato, a mio avviso in modo appropriato, dalla precedente amministrazione. Quello avverso l’ordinanza di Gualtieri dalla nostra. Il Tar, in ambedue i casi, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare e questo, purtroppo, non lascia ben sperare per le decisioni definitive attese per il prossimo mese di luglio. Il fronte giudiziario, tuttavia, pure in secondo grado se necessario, è l’unico dal quale, in caso di accoglimento delle nostre ragioni, può arrivare la chiusura dell’impianto ora che sono in procinto di aprirlo”.

“Altre strade da percorrere non ce ne sono. Chi dice il contrario è ingenuo, in malafede o in campagna elettorale permanente. All’eventuale apertura – conclude Lombardo – pretenderò dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Città Metropolitana, da Ama e dai gestori dell’impianto di partecipare, come Comune, ai controlli sul funzionamento dell’impianto, il rispetto delle norme di sicurezza e di tutti i valori che possano misurare l’impatto ambientale nel tempo della nuova attività industriale”.

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